Proprio bolognese

1 dicembre. BEATA MARIA ROSA DI GESÙ (Bruna Pellesi)

Celebrazione eucaristica e Liturgia delle ore

Dal 2022 il calendario diocesano si arricchisce della memoria della Beata Maria Rosa di Gesù (Bruna Pellesi), che ha vissuto gran parte della sua malattia nel sanatorio del Bellaria, offrendo una testimonianza di fede, di speranza e di carità di cui si sono arricchiti medici, personale e degenti dell’ospedale Bellaria, insieme alle persone che hanno intrattenuto con lei rapporti epistolari.

L’ufficio liturgico propone un formulario per la Messa, con l’orazione propria della Beata e una selezione dal Messale Romano nella ultima edizione. (Scarica qui il formulario)

Anche per la celebrazione della Liturgia delle ore, l’Ufficio liturgico propone la lettura agiografica e il responsorio per l’ufficio delle letture del giorno. (Scarica qui le parti proprie del breviario)


1 dicembre BEATA MARIA ROSA DI GESÙ, VERGINE

Notizia. Bruna Pellesi nacque a Morano di Prignano (MO) l’11 novembre 1917 ultima di nove fratelli. A ventitrè anni Bruna lasciò il lavoro nei campi e il servizio a sei nipotini rimasti orfani e partì per Rimini con l’intenzione di consacrarsi al Signore. Dopo aver trascorso a Rimini il postulandato e il noviziato il 24 settembre 1941 vestì l’abito delle Suore Terziarie Francescane di Sant’Onofrio, chiamate in seguito, su sua proposta, Francescane Missionarie di Cristo. Dopo aver servito per qualche anno i bambini dell’asilo a Sassuolo e a Ferrara, Suor Maria Rosa si ammalò e fu costretta ad entrare in sanatorio (1945) a causa di una grave forma di tubercolosi polmonare. Fu l’inizio di un lungo periodo di malattia: dopo tre anni trascorsi nel sanatorio di Gaiato, venne trasferita al Bellaria di Bologna, dove vi rimase per 24 anni. Trascorse quindi in ospedale quasi metà della sua vita, in un intenso apostolato di servizio, di intercessione e di consolazione, accompagnata dal direttore spirituale. Visse le ultime settimane con la sua comunità religiosa a Sassuolo, dove morì il 1 dicembre 1972: «Sono felice perché muoio nell’amore», furono le sue ultime parole. Fu beatificata a Rimini il 29 aprile 2007 e le sue spoglie riposano a Rimini nella Chiesa di Sant’Onofrio, casa madre della sua congregazione.

 

FORMULARIO DELLA MESSA

Ant. ingresso (cfr. 1a domenica di Avvento) (Sal 24,1-3)
A te, Signore, innalzo l’anima mia,
Mio Dio, in te confido: che io non resti deluso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque in te spera non resti deluso.

Colletta (Nuova composizione)
O Dio onnipotente ed eterno,
che hai mirabilmente unito la beata Maria Rosa, vergine,
alla passione del tuo Figlio,
concedi a noi, per suo esempio e intercessione,
di aderire intimamente al mistero di Cristo
e di sperimentare nella nostra vita la tua misericordia.
Per il nostro Signore.

Sulle offerte (Comune delle vergini II,3)
Accogli, o Signore, l’umile servizio che ti presentiamo
Nella memoria della beata Maria Rosa di Gesù,
e per questo sacrificio perfetto
donaci di stare sempre alla tua presenza,
ardenti del suo santo amore.
Per Cristo nostro Signore.

Prefazio: Dal comune dei Santi, oppure delle Vergini

Ant. alla comunione (Messe rituali II) (Col 1,24)
Do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo,
manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.

Dopo la comunione (Comune delle vergini II,1)
Rinvigoriti dalla partecipazione ai santi doni,
ti preghiamo, Signore Dio nostro:
fa che sull’esempio della beata Maria Rosa,
portiamo nel nostro corpo
la passione di Cristo Gesù,
per aderire a te, unico e sommo bene.
Per Cristo nostro Signore.

 

UFFICIO DELLE LETTURE. Parti proprie

Seconda lettura
Dalle “Relazioni autobiografiche per il padre spirituale” della beata Maria Rosa di Gesù.
(“Mi tenga sempre sul suo altare”. Scritti inediti inviati al padre spirituale, Edizioni Messaggero, Padova, 2009. p. 302-306)
Liberarmi da me stessa per immergermi più completamente in Dio
Il 15 novembre del 1945 entravo nel sanatorio di Gaiato (Modena). Mi accompagnava la mia superiora che, dopo avermi sistemata con carità materna, mi lasciò sola. Piansi. Mi sentivo sperduta e come sospesa nel vuoto. Quella sera trovai un po’ di conforto quando vidi entrare il padre cappellano, un giovane sacerdote cappuccino, dal quale poi ho ricevuto tanto bene. Ho iniziato la mia vita sanatoriale piangendo; ma ho chiesto al buon Dio di terminarla cantando le sue misericordie e sento che sarò esaudita.

Ammalandomi, pensai subito allo stato della mia anima. Poiché conoscevo la mia condizione di tiepidezza, chiesi al Signore un po’ di tempo per fare penitenza e per rimettermi nella sua volontà e intimità. Il buon Dio è stato munifico nel concedermi molti altri anni; io invece sono stata generosa solo nell’offenderlo.

Per volere delle mie reverende Madri, dopo tre anni di degenza nel sanatorio di Gaiato, passai all’Istituto Pizzardi di Bologna (Bellaria) dove prestavano servizio le suore. Il trasferimento avvenne il 7 dicembre del 1948.

I primi anni bolognesi furono più o meno identici a quelli trascorsi a Gaiato, tanto per il mio stato di salute che per la mia situazione spirituale. A momenti di fervore e di sincera ricerca di Dio seguivano lunghi tratti di stanchezza e di apatia che non sempre riuscivo a superare. Così per diversi anni.

Così proseguii nello stesso modo, sino al 9 novembre del 1958. Lei conosce bene quel giorno benedetto. Mio Dio, Tu solo sai il perché delle cose, ed io ti benedico! Quel giorno, dopo la confessione, lei mi lasciò credendomi serena, ma il mio stato era peggiore di prima. Passai la notte con l’anima e il cuore angosciati. Oh, quella notte! solo Dio la conosce… Il mattino seguente rifeci la confessione e mi sentii sollevata. Il resto, padre mio, lo sa e mi pare inutile trascriverlo. Da quel giorno ho passato ancora qualche momento di angoscia; ma lei, padre, mi ha insegnato a confidare nella bontà di Dio e a dimenticarmi; ed io mi sono sforzata di farlo ed ho trovato la pace, tanta pace.

Dietro le sue direttive, mi sono impegnata a rivedere più intensamente la mia vocazione, inserendomi, con profondo desiderio e volontà di rinnovamento, nella realtà del mio Battesimo e della mia vita consacrata.

Col passare dei mesi e degli anni, l’unione con Gesù è diventata più profonda nella fede e nella volontà, mentre in me cresce il desiderio di essere sempre più posseduta da Lui. È questa una grande grazia gratuita che il buon Dio mi concede, perché ha pietà della mia completa povertà. La mia vita trascorre semplice, in comune con tutti gli altri come sempre e dentro di me c’è tanta pace. Qualche volta, quando il mio amor proprio resta in qualche modo ferito, la superficie si increspa, ma in fondo rimango nella pace. Ogni giorno commetto tanti sbagli, tante imperfezioni, ma il buon Dio si serve di tutto per beneficarmi.

Responsorio (Cfr. 1Pt 1,6-9)
R. Afflitti da varie prove siete ricolmi di gioia, perché la vostra fede torni a vostra lode, gloria e onore * quando Gesù Cristo si manifesterà.
V. Voi lo amate e credete in lui, perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa,
R. quando Gesù Cristo si manifesterà.

Orazione
O Dio onnipotente ed eterno, che hai mirabilmente unito la beata Maria Rosa, vergine, alla passione del tuo Figlio, concedi a noi, per il suo esempio e la intercessione, di aderire intimamente al mistero di Cristo e di sperimentare nella nostra vita la tua misericordia. Per il nostro Signore.

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