L'anima mia ha sete del Signore

Domenica IV di Pasqua

Meditazione sul vangelo del giorno

Dal vangelo secondo Giovanni (10,1-10)

In quel tempo Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico:
chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta,
ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante.
Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato;
entrerà e uscirà e troverà pascolo».

COMMENTO Che valore ha la porta di casa? Noi entriamo, ci lasciamo alle spalle il mondo, con la sua complessità, le sue minacce e le sue opportunità, ed entriamo in un luogo che è custodia, nel quale possiamo smettere di essere sulla difensiva. Entriamo e usciamo dalla porta, perché è nostra, ne siamo legittimati, perché non ci chiude dentro, ma ci custodisce e ci ristora per tornare alla complessità del mondo. Gesù si presenta come la nostra porta, non per chiuderci dentro o fuori, ma per essere custodia e libertà della nostra vita, e per essere missione e incoraggiamento nel mondo. Attraverso Gesù, il Padre che è nei cieli è nostro pastore.

PREGHIERA
Salmo 120(121)

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene
dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.

Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.

Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.

Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.

Il Signore ti custodirà quando esci
e quando entri,
da ora e per sempre.

 

Preghiamo.

Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre,
e assisti il tuo popolo,
che ti riconosce suo pastore e guida;
tu che nel tuo Figlio ci hai riaperto
la porta della salvezza,
infondi in noi la sapienza dello Spirito,
perché fra le insidie del mondo
sappiamo riconoscere la voce di Cristo,
che ci dona l’abbondanza della vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

condividi su