Dal Vangelo secondo Matteo (23, 8-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi non fatevi chiamare “rabbi”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato».
Parola del Signore.
COMMENTO
Questi pochi versetti del vangelo di Matteo mettono a confronto l’atteggiamento degli scribi e dei farisei, gonfi d’orgoglio nella loro ipocrisia, con quello che deve essere l’atteggiamento dei discepoli di Gesù. E ci invita a scovare il fariseo che si nasconde in ciascuno di noi. È significativo che questo brano venga letto in occasione della festa patronale di S. Petronio. Questa coincidenza ci vuole dire in che cosa consiste la grandezza del santo patrono di Bologna. Non nella sua dignità episcopale, non nei meriti che la storia gli attribuisce come defensor civitatis, ma nel suo essersi fatto servo. Perché solo facendoci servi ad imitazione del Servo Gesù acquistiamo la vera grandezza, una grandezza il più delle volte conosciuta solo da Dio.
PREGHIERA
Salmo 86
Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.
Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca
Preghiamo
O Padre, per intercessione di san Petronio nostro protettore,
donaci di cercare sempre la tua giustizia nel farci servi di tutti
e di progredire nella via dell’unità e della pace.
Per Cristo nostro Signore. Amen.