Meditazione sul vangelo del giorno

Mercoledì IX settimana

Chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Marco (12,18-27)

In quel tempo Gesù rispose ai Sadducei:
«Quando risorgeranno dai morti, infatti,
non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli.
Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè,
nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo:
“Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”?
Non è Dio dei morti, ma dei viventi!»

COMMENTO

L’eternità che Gesù tratteggia davanti a coloro che sono increduli sulla risurrezione dei morti è quella degli angeli. La cessazione del matrimonio non è la cessazione dell’amore, perché nel pensiero biblico la generazione che corona le nozze era la possibilità di continuare a vivere per sempre, nella propria discendenza. Nella vita dei risorti, l’eternità non è più delegata ai figli che si susseguono, ma è una sussistenza garantita da Dio stesso.

Abramo, Isacco, Giacobbe e tutta la discendenza sono vivi non perché i figli li seguono di generazione in generazione, ma perché hanno il Signore come loro Dio, ed è lui garanzia di vita per tutti.

La visione delle nozze e del loro valore nella fede cristiana ha arricchito il pensiero biblico con importanti contributi e sfumature, che accanto al valore della generazione ne apprezzano anche l’apporto sociale, educativo, amoroso all’interno della coppia e tra le generazioni. Quest’ampia sfumatura dell’amore rimane in eterno nella risurrezione.

PREGHIERA
Salmo 83(84)

Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!

L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova una casa e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.

Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.

Signore degli eserciti,
beato l’uomo che in te confida.

Preghiamo.

O Padre, per mezzo del tuo unico Figlio,
hai vinto la morte e ci hai aperto
il passaggio alla vita eterna, e poiché
per mezzo di lui rinascono a vita nuova
i figli della luce, e si aprono ai credenti
le porte del regno dei cieli,
concedi a noi,
di essere rinnovati nel tuo Spirito,
per rinascere nella luce del Signore risorto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

condividi su