Il seminatore uscì a seminare...

SABATO SANTO

Meditazione sul vangelo del giorno

Dal Vangelo secondo Matteo (12, 38-41)

In quel tempo alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona!»

COMMENTO In questo giorno non c’è una celebrazione e nemmeno un vangelo. La veglia di Pasqua è già fuori del sabato e accesso alla Domenica di Risurrezione. Concediamoci allora un passo di Matteo in cui emerge l’autocoscienza di Gesù degli eventi pasquali e il valore della sepoltura del Signore, secondo la comunità cristiana delle origini. In analogia con il profeta Giona, Gesù si sente il segno offerto alla sua e alla nostra generazione, proprio perché è rimasto nascosto, sepolto tre giorni. La sepoltura è l’evidenza del limite umano che giunge fino a lì e non può andare oltre. Giona si presentò come colui che in Dio ha superato il limite ed essi si convertirono alla sua predicazione. Gesù si presenta come colui che in Dio ha superato il limite e noi gli crediamo. Questo giorno calmi le nostre ansie e seppellisca le nostre speranze umane. Stanotte crederemo a colui che esce dalla tomba e rigeneriamo le nostre speranze più vere.

PREGHIERA
Salmo 60(61)

Solo in Dio riposa l’anima mia,
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.
Confida sempre in lui, o popolo,
davanti a lui effondi il tuo cuore,
nostro rifugio è Dio.

Non confidate nella violenza,
non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda,
non attaccate il cuore.

Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
il potere appartiene a Dio,
tua, Signore, è la grazia;
secondo le sue opere
tu ripaghi ogni uomo.

Preghiamo.

O Dio eterno e onnipotente,
che ci concedi di celebrare il mistero
del Figlio tuo Unigenito disceso nelle viscere della terra,
fa’ che sepolti con lui nel battesimo,
risorgiamo con lui nella gloria della risurrezione.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

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