Meditazione sul vangelo del giorno

Venerdì della XXIII settimana

Non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?

Dal Vangelo secondo Luca (6,39-42)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

COMMENTO

Continua il discorso della pianura, che corrisponde in Matteo  al discorso sulla montagna. Prosegue con una serie di aforismi di carattere sapienziale volti a stigmatizzare l’ipocrisia. Che non era e non è un atteggiamento esclusivo dei farisei del tempo di Gesù, ma un male che ci tocca tutti e nel quale cadiamo ogni giorno anche senza rendercene conto. Basta ascoltare anche solo per qualche minuto la TV. Ci atteggiamo a guide per gli altri, ma siamo guide cieche e non lo sappiamo. Siamo intolleranti nei confronti dei difetti degli altri e non vediamo i nostri. Viene in mente la favola di Fedro: Giove ci ha messo al collo due zainetti, uno sul petto e uno sulla schiena. Quello sulla schiena contiene i nostri difetti, quello sul petto quelli degli altri, così vediamo solo questi ultimi e crediamo di essere perfetti.”  Il contrario di questo atteggiamento ipocrita è l’amore, che accetta l’altro così com’è e tende a valorizzare la differenza che c’è in lui. Dio, che sarebbe l’unico giudice con diritto di sentenza, manifesta la sua onnipotenza con la misericordia e fa piovere sui giusti e sui malvagi.

PREGHIERA
Salmo 58

Rendete veramente giustizia o potenti,
giudicate con rettitudine gli uomini?
Voi tramate iniquità con il cuore,
sulla terra le vostre mani preparano violenze.

Sono traviati gli empi fin dal seno materno,
si pervertono fin dal grembo gli operatori di menzogna.
Sono velenosi come il serpente,
come vipera sorda che si tura le orecchie
per non udire la voce dell’incantatore,
del mago che incanta abilmente.

Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca,
rompi, o Signore, le mascelle dei leoni.
Si dissolvano come acqua che si disperde,
come erba calpestata inaridiscano.

Passino come lumaca che si discioglie,
come aborto di donna che non vede il sole.
Prima che le vostre caldaie sentano i pruni,
vivi li travolga il turbine.
Il giusto godrà nel vedere la vendetta,
laverà i piedi nel sangue degli empi.
Gli uomini diranno: «C’è un premio per il giusto,
c’è Dio che fa giustizia sulla terra!».

 

Preghiamo

Dio, nostro Padre, guarisci la nostra ipocrisia,
che vede la pagliuzza del prossimo e ingoia la propria trave.
Dacci occhi limpidi per vedere il buono,
cioè la tua immagine nel volto del fratello,
per credere negli altri e amare la vita
con un cuore grande come il tuo.
Amen

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