Meditazione sul vangelo del giorno

Venerdì XXIII settimana

chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Luca (Lc 6,39-42)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Non cadranno tutti e due in un fosso?
Un discepolo non è più del maestro;
ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro».

COMMENTO 

Il rapporto tra il discepolo e il maestro è paragonato da Gesù come quello tra il cieco e la sua guida. Da chi vorremo lasciarci guidare? Di chi vorremo fidarci? Una guida inesperta, un cieco al pari di noi, che nella sua presunzione millanta esperienza, finirà per trascinare noi con lui nel fosso. Uno solo è il Maestro, dice il Vangelo, e noi siamo tutti discepoli. Una sola è la luce, e noi siamo tutti ciechi. Ma Luca nel brano di oggi, lascia intravvedere però un progresso nel discepoli, che aperti gli occhi, può conoscere come il suo maestro, e il cieco diventare vedente, per offrire accompagnamento ed esercitare l’autorità del suo maestro.

PREGHIERA
Salmo 88(89)

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
I cieli cantano le tue meraviglie, Signore,
la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.

Chi è come te, Signore, Dio degli eserciti?
Potente Signore, la tua fedeltà ti circonda.
Tuoi sono i cieli, tua è la terra,
tu hai fondato il mondo e quanto contiene;
il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati,
il Tabor e l’Ermon cantano il tuo nome.

Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
amore e fedeltà precedono il tuo volto.
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.

Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele.

Preghiamo.

Padre clementissimo,
nel mistero della sua incarnazione
il tuo Figlio unigenito si è fatto guida
del genere umano che camminava nelle tenebre,
per condurlo alla luce della fede,
liberarlo dalle tenebre ed elevarlo alla dignità di figli:
ti preghiamo di custodire in noi i doni della redenzione,
Per giungere con la sua guida ai beni eterni.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

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