Dal vangelo secondo Giovanni (6,44-51)
In quel tempo, Gesù disse:
«Io sono il pane della vita.
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti;
questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
COMMENTO La manna nel deserto, che doveva essere lo strumento per rendere Israele fedele al suo Dio, ha fallito, dal momento che gli antichi padri hanno peccato nel deserto, si sono allontanati da Dio, in una parola: sono morti. Gesù si presenta come una manna questa volta efficace, perché capace di offrire un legame con Dio e una partecipazione alla vita divina ben più forte. C’è una consapevolezza che dobbiamo recuperare anche noi: come i tralci, come i rami, siamo vivi se siamo uniti al tronco, a Cristo, e gli permettiamo di permeare con la sua vitalità ogni aspetto della nostra vita. Il dono che ci fa uno con Dio è svelato nella Pasqua di Gesù Cristo, quando il Signore ha donato la sua carne per la vita nostra.
PREGHIERA
Salmo 135(136)
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Dio degli dèi,
perché il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Signore dei signori,
perché il suo amore è per sempre.
Lui solo ha compiuto grandi meraviglie,
perché il suo amore è per sempre.
Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi,
perché il suo amore è per sempre.
Ci ha liberati dai nostri avversari,
perché il suo amore è per sempre.
Egli dà il cibo a ogni vivente,
perché il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Dio del cielo,
perché il suo amore è per sempre.
Preghiamo.
Guida, o Padre,
la tua Chiesa pellegrina nel mondo,
sostienila con la forza del cibo che non perisce,
perché nutriti del pane della vita,
donaci di crescere nella comunione
del tuo Santo Spirito,
perché ardenti del tuo amore,
giungiamo alla pienezza del corpo di Cristo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.