Dal Vangelo secondo Luca (Lc 19,45-48)
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
COMMENTO
Con l’entrata nel tempio si conclude la lunga marcia verso Gerusalemme iniziata al capitolo 9. Gesù entra nel tempio e ne prende possesso con un gesto profetico di purificazione. E fa del Tempio la sua cattedra di insegnamento. Nel vangelo di Luca si dice che “ogni giorno insegnava nel tempio”, ma non vengono riportati i suoi discorsi. Possiamo arguire che abbia spiegato, tra l’altro, il senso del suo gesto provocatorio, attirandosi così l’odio dell’establishment gerosolimitano, che temeva che venisse messa in discussione la complessa e remunerativa catena di montaggio dei sacrifici. Alla macchina del sacrificio, tutta esteriore, Gesù contrappone il servizio della Parola, che penetra nel cuore e modella le coscienze. L’atto di culto acquista significato ed efficacia se accompagnato dalla Parola, altrimenti non si differenzia da un rito magico.
PREGHIERA
Cantico. 1Cr 29,10-12
Benedetto sei tu, Signore,
Dio d’Israele, nostro padre,
ora e per sempre.
Tua, Signore, è la grandezza, la potenza,
lo splendore, la gloria e la maestà:
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.
Tuo è il regno, Signore:
ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
Da te provengono la ricchezza e la gloria.
Tu domini tutto;
nella tua mano c’è forza e potenza,
con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere.
PREGHIAMO
Signore, concedici di essere pietre vive
del nuovo tempio che è Cristo Gesù
e fa’ che gli atti di culto in esso prestati
siano l’offerta della nostra vita.
Amen