GIOVEDÌ XXVIII DELL’ANNO Anno C
15Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, 16e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
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Meditazione. Tutti sono guariti, ma solo lo straniero ostile si accorge che non c’era nessun merito nella sua salvezza: non poteva pretendere da Gesù quella attenzione, pertanto la guarigione è frutto solo della benevolenza di Cristo. Questo suscita la sua gratitudine.
24Gesù rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». 25Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». 26Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». 27«È vero, Signore – disse la donna -, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni» (Mt 15,24-27).
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Omaggio mariano.
O Dio, Padre del Signore Gesù Cristo, guarda alla Vergine Maria, la cui esistenza terrena fu tutta sotto il segno della gratuità e della riconoscenza: concedi anche a noi il dono della preghiera incessante e del silenzio, perché tutto il nostro vivere quotidiano sia trasfigurato dalla presenza del tuo santo Spirito. Per Cristo nostro Signore. Amen.
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Davanti all’Eucaristia.
Sono anche io ai tuoi piedi. La tua morte e risurrezione ha guarito ben più della malattia e ha ricongiunto ben più della lebbra. Ti ho reso grazie nella Messa, come tu hai comandato, ed ora prolungo quella gratitudine dinanzi a te.

