Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Genèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Commento
Dio crea l’universo, però la creazione non finisce: continuamente sostiene quello che ha creato. Proprio nel vangelo di Marco vediamo Gesù che viene a ricreare quello che era stato rovinato dal peccato. Dio quindi continua a lavorare e noi possiamo domandarci come possiamo rispondere a questa creazione di Dio, che è nata dall’amore perché lui lavora per amore. Così alla prima creazione dobbiamo rispondere con la responsabilità di far crescere il creato secondo le sue leggi e di custodirlo. Questa è la prima risposta al lavoro di Dio. Ma alla seconda creazione come rispondiamo? San Paolo ci dà la risposta giusta: “Lasciatevi riconciliare con Dio”. E la riconciliazione è opera di Cristo. E questa è la seconda risposta. Quindi alla seconda creazione noi diciamo: “Sì, dobbiamo lasciarci riconciliare col Signore”.
Preghiera
Dal Salmo 131
Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata,
l’abbiamo trovata nei campi di Iàar.
Entriamo nella sua dimora,
prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.
Sorgi, Signore, verso il luogo del tuo riposo,
tu e l’arca della tua potenza.
I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi fedeli.
Per amore di Davide, tuo servo,
non respingere il volto del tuo consacrato.
Preghiamo
O Dio,
tu che così meravigliosamente hai creato l’Universo,
ma più meravigliosamente lo hai ricreato nella redenzione,
concedici di essere fedeli custodi della tua creazione
e di collaborare all’opera della sua ri-creazione.
Per Cristo nostro Signore.
Amen