Dal Vangelo secondo Matteo (5, 13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
COMMENTO
Qual è lo scopo del nostro “esserci” come cristiani? Del nostro “esserci” in politica? O a scuola? O in un ospedale? O nella propria città? Gesù lo spiega nel Vangelo di oggi: “Voi siete il sale della terra (…) Voi siete la luce del mondo”. Il nostro scopo è quello di dare sapore, gusto, senso alle cose. Il nostro scopo è tenere accesa la luce quando invece il buio vuole fare da padrone. Un cristiano si occupa di insaporire le cose, di illuminarle, e non di comportarsi come una qualsiasi altra persona o lobby di potere. Il nostro “esserci” deve far cambiare le cose in termini di qualità non di quantità. “Vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. Questa è un’altra faccenda molto seria: la visibilità dell’amore. Le cose che contano non vanno ostentate, ma non le si può nemmeno tenere nascoste. Non si può vivere in vetrina, ma non si può neppure credere che il bene debba essere trasparente. La differenza è molto semplice: il bene non buono conduce a sè stesso. Il bene buono invece è indicativo, segnala sempre Qualcun altro. Un cristiano è chiamato a rendere visibile la profondità delle cose, la preziosità del creato, la dignità della vita.
PREGHIERA
Salmo 29 (28)
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
La voce del Signore è sopra le acque,
tuona il Dio della gloria,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza.
La voce del Signore schianta i cedri,
schianta il Signore i cedri del Libano.
Fa balzare come un vitello il Libano,
e il monte Sirion come un giovane bufalo.
La voce del Signore saetta fiamme di fuoco,
la voce del Signore scuote il deserto,
scuote il Signore il deserto di Kades.
La voce del Signore provoca le doglie alle cerve
e affretta il parto delle capre.
Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre.
Il Signore darà potenza al suo popolo,
il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Preghiamo
O Dio, nostra forza e nostra speranza, effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei ben eterni. Per Cristo nostro Signore. Amen.