Proposte per il canto dell’Ordinario della Messa
Messa “Terzo Messale”
Questa messa, composta dal Direttore del Coro della Cattedrale di Bologna, prende spunto dalla nuova edizione del Messale Romano 2020, che in particolare propone la priorità di scelta alla lezione greca Kyrie eleison per l’atto penitenziale e propone la traduzione rinnovata del Gloria “e pace in terra agli uomini amati dal Signore“. In più, essendo la Veglia pasquale la madre di tutte le veglie, si è proposto anche un canto dell’Alleluia come salmo alleluiatico della notte di Pasqua, e il canto delle litanie e del rinnovo delle promesse battesimali, così come sono previste dal Messale.
Contenuto: 1. Kyrie (atto penitenziale) – 2. Gloria a Dio – 3. Alleluia pasquale – 4. Credo – 5. Santo – 6. Agnello di Dio – 7. Congedo Pasquale – 8. Litanie dei Santi per la veglia pasquale – 9. Rinnovamento delle promesse battesimali
Altre proposte
Gloria Picchi e Gloria Lecot (Lourdes) secondo la nuova traduzione
Spunti di formazione liturgico-musicale
Importanza di cantare l’Ordinario della Messa
Il canto nella liturgia è prima di tutto canto della liturgia, cioè delle parti e dei testi che la liturgia prevede e che propone in canto. L’istruzione Musicam sacram al n. 7 dice:
Tra la forma solenne più completa delle celebrazioni liturgiche, nella quale tutto ciò che richiede il canto viene di fatto cantato, e la forma più semplice, nella quale non si usa il canto, si possono avere diversi gradi, a seconda della maggiore o minore ampiezza che si attribuisce al canto. Tuttavia nello scegliere le parti da cantarsi si cominci da quelle che per loro natura sono di maggiore importanza: prima di tutto quelle spettanti al sacerdote e ai ministri, cui deve rispondere il popolo, o che devono essere cantate dal sacerdote insieme con il popolo; si aggiungano poi gradualmente quelle che sono proprie dei soli fedeli o della sola «schola cantorum».
Più avanti al n. 29 vengono esplicitati questi gradi; il primo comprende le parti presidenziali, i dialoghi tra ministro e popolo, le acclamazioni e il Padre nostro, tanto che la nuova edizione del messale le propone in spartito anche dentro al testo del Messale (privilegiando la melodia gregoriana adattata all’italiano) anziché solo in appendice.
il Secondo grado poi indica proprio l’ordinario della Messa: Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus Dei, Credo e preghiera dei fedeli.
Infine come terzo grado vengono tutti gli altri canti (che nell’uso al momento sono invece quelli normalmente privilegiati nella scelta), cioè Ingresso, offertorio, comunione, etc.
La mens che sottosta a queste indicazioni è che prima di tutte le parti del primo e secondo grado sono quelle “fisse”, e quindi più facili da imparare da parte del popolo: si possono benissimo cantare senza avere sotto un libretto! Inoltre si sottintende che le parti del terzo grado sono “proprie”, cioè di per sè diverse e caratterizzanti ogni messa: il rischio di “massificare” e banalizzare un canto di ingresso pur di cantarlo sempre è alto, e non farebbe un buon servizio alla liturgia.
In soldoni: è meglio cantare sempre il Gloria, che è canto di tutti e tutti possono imparare perché si ripete, che fare ad ogni messa Noi canteremo gloria a te o Cantiamo te, così tutti cantano: si impoverisce infatti così il ruolo dell’antifona iniziale, che è quello di dare il carattere di quella specifica celebrazione (pasquale, natalizia, di un santo etc.). Vi è quindi sottesa una motivazione di popolarità, e di educazione vera del popolo al canto liturgico.
Ecco perché è importante imparare a cantare integralmente l’Ordinario della Messa.