Meditazione sul vangelo del giorno

Giovedì X settimana

Chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 5,20-26)

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono».

COMMENTO

Il nostro senso religioso deve aprirsi per abbracciare anche i fratelli. L’identità paterna di Dio è rispettata solo se guardiamo gli altri come fratelli, e non c’è dono più grande che si possa fare ad un genitore che di offrire la concordia dei suoi figli. L’insegnamento di Gesù però ha una peculiarità. Nel momento del culto a Dio, ci chiede di verificare non tanto di non avere questioni con il fratello, ma di avere a cuore la percezione del fratello, quello che lui possa avere nei nostri confronti: è la premura più grande da offrire al Signore, Padre di entrambe.

PREGHIERA
Sal 132(133)

Ecco, com’è bello e com’è dolce
che i fratelli vivano insieme!

È come olio prezioso versato sul capo,
che scende sulla barba, la barba di Aronne,
che scende sull’orlo della sua veste.

È come la rugiada dell’Ermon,
che scende sui monti di Sion.

Perché là il Signore manda la benedizione,
la vita per sempre.

Preghiamo.
O Padre, nella tua benevolenza
fai sorgere il tuo sole sui buoni e sui cattivi:
libera l’uomo dal peccato
che lo separa da te e lo divide in se stesso;
fa’ che, nell’armonia interiore creata dallo Spirito,
diventiamo operatori di pace
e testimoni del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

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