Dal Vangelo secondo Luca (4,24-30.)
In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga: «In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Commento
Occorre contestualizzare questo brano del vangelo di Luca tenendo conto dei versetti che lo introducono. Gesù è appena tornato a Nazaret e nella sinagoga si presenta come Messia. “Oggi questa scrittura che avete sentito è stata compiuta”. Di fronte alla precomprensione dei suoi compaesani, che ritengono di conoscerlo bene, Gesù rilancia l’”oggi” della salvezza al di fuori dei confini d’Israele. Così quell’”oggi “, tanto sospirato da generazioni di pii Israeliti, viene accolto dai popoli pagani. Ma l’”oggi” di cui parla Gesù è un oggi unico e irripetibile di 2000 anni fa? No. E’ un oggi iniziato duemila anni fa e che si prolunga nei secoli arrivando fino a noi. Ma per ciascuno di noi l’oggi è un’occasione che ci possiamo lasciare sfuggire: per noi l’ “oggi” è unico e irripetibile, come unico e irripetibile è ogni istante della nostra vita. Quest’”oggi” è l’”oggi” della conversione che in questa settimana ci prepara alla Pasqua dell’anno 2022, figura della Pasqua eterna verso la quale siamo diretti.
Preghiera
Salmo 42, 2-3. 43, 3-4.
Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo
e alle tue dimore.
Verrò all’altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra,
Dio, Dio mio.
Preghiamo
Sii tu, Signore, il nostro presente e il nostro futuro.
Mantienici fermi nella fede e nella fedeltà,
perché le tue promesse
divengano per noi realtà eterna.
Non permettere che ci lasciamo sfuggire
l’”oggi” della conversione a cui ci inviti in questa Quaresima.
Per Cristo nostro Signore.
Amen