Meditazione sul vangelo del giorno

Martedì della IV settimana di Pasqua  

Le mie pecore ascoltano la mia voce.

Dal Vangelo secondo Giovanni (10, 22-30)

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

 

COMMENTO

In questo testo Giovanni pone sulla bocca di Gesù tre affermazioni che mettono in risalto l’identità delle pecore e le loro caratteristiche in rapporto a Cristo: ascoltano la sua voce, lo seguono e non periranno mai. La qualità fondamentale di chi è aperto alla fede è anzitutto l’ascolto. Chi ascolta il Maestro ha la vita e diventa suo confidente. E a sua volta è conosciuto da lui con una unione personale e profonda che si concretizza nell’amore. Ma l’ascolto implica il seguire Gesù, ed è azione e impegno. Chi lo segue sarà custodito da lui, nessun ladro lo potrà rapire e nessuna prova o persecuzione lo vincerà perché Gesù, cosciente della sua missione, lo custodisce e lo preserva dai pericoli nella sicurezza e nella pace. Solo chi appartiene al gregge di Cristo riconosce nella sua parola la qualità di Messia e di buon Pastore, che agisce a nome del Padre, in unità di azione e di amore. Il credente, a differenza di colui che non è delle pecore di Cristo, sente vicino nella sua vita il Signore che gli dà sicurezza, perché in lui vede il Padre che gli dona la vita eterna.

 

PREGHIERA

Salmo 99

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,

servite il Signore nella gioia,

presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:

egli ci ha fatti e noi siamo suoi,

suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,

i suoi atri con canti di lode,

lodatelo, benedite il suo nome;

perché buono è il Signore,

il suo amore è per sempre,

la sua fedeltà di generazione in generazione.

 

Preghiamo

Dio di infinita grandezza, Tu ci tieni in mano, con delicatezza, con affetto, con verità, tu ci tieni nel palmo della tua mano. Non ci abbandonare, Signore, non permettere che ti abbandoniamo. Amen.

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