Dal vangelo secondo Matteo (Mt 22,1-14)
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole
[ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. […] Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
COMMENTO
Nessuna presunzione nell’accettare il dono di Dio. È dono e non acquisto; è immeritato perché è misericordia… ma questo non significa che non debba esserci una corrispondenza nell’uomo. Il regno di Dio infatti non è a senso unico, discendente da parte di Dio, ma è nell’incontro e questo è sempre duplice, da parte dii entrambe. Se Dio allora imbandisce una mensa per sua benevolenza, a noi la corrispondenza di sedere a tavola nella gratitudine. L’abito nuziale adatto alla circostanza festiva è la consapevolezza dell’uomo che ha capito dove si trova e perché, a noi l’impegno di comprendere il dono.
PREGHIERA
Salmo 62(63)
O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.
Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.
Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.
Preghiamo.
O Dio, che nella risurrezione del tuo Figlio
ci hai aperto il passaggio alla vita eterna,
innalza il nostro spirito
verso il Salvatore che siede alla tua destra,
perché, quando tornerà nella gloria,
noi tutti, rinati nel Battesimo
riceviamo la veste candida della vita immortale.
Per Cristo nostro Signore. Amen.