Dal vangelo secondo Giovanni (1,19-28)
[In quel tempo i farisei] interrogarono [Giovanni] e gli dissero:
«Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?».
Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
COMMENTO
La testimonianza di Giovanni, che ci ha accompagnato nei giorni dell’avvento, torna a risuonare anche ora, dopo Natale, dando un valore nuovo alle parole del precursore. Il Verbo eterno fatto carne, che venne ad abitare in mezzo a noi, rimane inconoscibile con gli strumenti della nostra conoscenza umana. È in mezzo a noi e noi non lo conosciamo. Solo la fede lo riconosce e lo acclama come il Salvatore. E la fede, che non può fare a meno dei sensi e dell’intelligenza, attende l’elemento fondamentale: la testimonianza dei credenti. Noi vediamo e comprendiamo i segni nei quali il Figlio di Dio è presente ed esercita la sua salvezza, ma solo quando illuminiamo ciò che vediamo e ciò che abbiamo compreso con la testimonianza dei discepoli, allora posso credere, aprendo il mio cuore ad accogliere il Salvatore.
Nessun percorso di fede è un percorso individuale e isolata, una conquista personale e solitaria, perché solo condividendo la testimonianza di fede dei discepoli si diventa credenti.
Il battesimo predicato da Giovanni è stata la prima professione di fede dei credenti: vedo e ho consapevolezza del mio peccato, accolgo la testimonianza del precursore che il Messia è giunto, professo la mia fede nella misericordia di colui che guarda all’umile, umiliandomi in un bagno di purificazione.
PREGHIERA
Salmo 106(107)
Coloro che scendevano in mare sulle navi
e commerciavano sulle grandi acque,
videro le opere del Signore
e le sue meraviglie nel mare profondo.
Egli parlò e scatenò un vento burrascoso,
che fece alzare le onde:
salivano fino al cielo, scendevano negli abissi;
si sentivano venir meno nel pericolo.
Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi:
tutta la loro abilità era svanita.
Nell’angustia gridarono al Signore,
ed egli li fece uscire dalle loro angosce.
La tempesta fu ridotta al silenzio,
tacquero le onde del mare.
Al vedere la bonaccia essi gioirono,
ed egli li condusse al porto sospirato.
Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.
Lo esaltino nell’assemblea del popolo,
lo lodino nell’adunanza degli anziani.
Preghiamo.
Dona, o Padre, al tuo popolo una fede salda,
perché creda e proclami il tuo Figlio unigenito
vero Dio, eterno con te nella gloria,
e vero uomo, nato dalla Vergine Madre;
in questa fede confermaci
nelle prove della vita presente
e guidaci alla gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore. Amen.