Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 19,31-37)
Era il giorno della Parascève e i Giudei,
perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato
– era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e, vedendo che Gesù era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
COMMENTO
Nel segno del cuore trafitto, da cui esce sangue ed acqua, riconosciamo il dono di Dio, sovrabbondante, che si consuma per amore nostro e come una sorgente d’acqua irriga le aridità della nostra vita. Abbiamo bisogno di essere amati, e da parte del Signore abbiamo la garanzia che il suo cuore rimane aperto per noi, sempre.
PREGHIERA
Is 12,2-6
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore:
egli è stato la mia salvezza.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore
e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore,
perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
Preghiamo.
O Padre, che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio
ci dai la gioia di celebrare
le grandi opere del tuo amore per noi,
fa’ che da questa fonte inesauribile
attingiamo l’abbondanza dei tuoi doni.
Per Cristo nostro Signore. Amen.