Vivere il Giorno del Signore

DOMENICA III AVVENTO

Strumenti per la santificazione del giorno festivo in famiglia e in parrocchia

Prima Lettura Is 61, 1-2.10-11 Gioisco pienamente nel Signore.
Salmo Responsoriale Lc 1, 46-54 La mia anima esulta nel mio Dio.
Seconda Lettura 1 Ts 5, 16-24 Spirito, anima e corpo, si conservino irreprensibili per la venuta del Signore.
Vangelo Gv 1, 6-8. 19-28 In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.

La speranza è qualcosa di qualificante per la propria identità. Chi sei dipende molto da quello che ti aspetti.

Giovanni Battista ci mostra chi è proprio in base alla sua aspettativa. Egli non è il Cristo, il profeta atteso, nemmeno il più grande dei profeti passati… perché egli aspetta il Cristo, il profeta atteso, il più grande di tutti i profeti. Proprio perché attende il Messia, lui è l’apripista; perché attende la Parola di Dio, lui è voce; perché attende lo sposo, lui è l’amico dello sposo.

Noi cosa stiamo aspettando? Questo tempo di avvento ci ricorda che siamo nell’attesa di un arrivo, di una venuta. Chi stiamo aspettando? Se attendiamo il Salvatore, siamo affossati; se attendiamo il Redentore siamo schiavi; se attendiamo il Figlio di Dio, siamo uomini; se attendiamo il Re, siamo esuli. Quanto più siamo consapevoli di noi stessi, tanto più invochiamo la sua venuta; quanto più attendiamo la sua venuta, tanto più siamo consapevoli di noi stessi. L’atteso è in mezzo a noi, dice Giovanni Battista. Noi non lo conosciamo. La sua testimonianza ci indica che l’atteso è già presente e il suo dono di salvezza già fruibile. La comunione con lui già ci solleva, ci libera, ci divinizza, ci riporta alla nostra patria.


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