Vivere il Giorno del Signore

DOMENICA IV, anno A

Strumenti per la santificazione del giorno festivo in famiglia e in parrocchia

L’insegnamento di Gesù chiama felici categorie di persone che noi giudicheremmo ben sfortunate, perdenti nella logica del mondo. Quale genitore, che vuole sempre la felicità dei figli, spererebbe per loro la povertà, l’afflizione, la fame e la sete di ingiustizia? E chi di noi sarebbe lieto di sentirsi appiccicato addosso l’etichetta di “puro di cuore”, “mite”, “pacifico”, invece che di “malizioso”, “duro”, “guerriero”. Nella nostra considerazione continuiamo a pensare che il mondo, con le sue violenze che non ci piacciono, chiede di affrontarlo, sullo stesso piano e non invece smentendolo proprio nelle sue stesse logiche.

Noi siamo i primi a faticare nel credere che le parole di Gesù, per quanto suggestive, facciano al caso nostro, per cominciare a vivere secondo il Regno di Dio e non la violenza del mondo, finché non crediamo che Gesù sia il primo ad aver vissuto secondo il Regno e per questo ad aver sperimentato la felicità che tutti sperano. La sua vita è segnata dalla obbedienza al Padre e la sua soddisfazione affidata alla fedeltà del Padre, che ricompensa, abbraccia e corona il suo Figlio amato.

E così anche noi, finché impostiamo la nostra vita sul prenderci la soddisfazione che vogliamo, avremo ben poca felicità. Quando cominciamo ad aprirci con fiducia a Dio e ci lasciamo rendere felici da lui, nella fedeltà alla sua legge, allora possiamo essere beati, rendere piena la nostra unica esistenza.

Prima Lettura Sof 2,3; 3,12-13. Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero

Salmo Responsoriale Dal Sal 145 (146). R. Beati i poveri in spirito.

Seconda Lettura 1Cor 1,26-31. Dio ha scelto ciò che è debole per il mondo

Vangelo Mt 5,1-12a. Beati i poveri in spirito.


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