Prima Lettura Sap 2, 12.17-20. Condanniamo il giusto a una morte infamante.
Salmo Responsoriale dal Salmo 53. Ripetiamo il ritornello proposto dal salmista.
Seconda Lettura Gc 3,16-4,3. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Vangelo Mc 9, 30-37. Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
Fatichiamo a comprendere la grandezza del Signore. Il più grande infatti è colui che regge, che sorregge, non colui che è sorretto.
Siamo abituati a vedere che più uno è grande e più è servito, ha persone che lo portano in altro, lo elevano sopra gli altri con la propria devozione. Cristo invece si mette sotto tutti, a sorreggere tutti, ed è così che egli è il più grande, perché nessuno può fare a meno di lui e serve per la vita di tutti.
È lecito che anche i discepoli aspirino alla grandezza? Sì, sembra dire il vangelo, ma solo se è la stessa grandezza di Cristo, mettendosi al servizio degli altri per sorreggere chi è più piccolo e ha più bisogno. Nell’ultima cena, quando Gesù lava i piedi ai discepoli, insegna loro che fanno bene a chiamarlo Maestro e Signore, perché è vero, e allo stesso tempo fanno bene ad imitarlo, secondo l’esempio che egli ha lasciato loro. Davvero servire è regnare.
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