Dal vangelo secondo Giovanni (15,9-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
COMMENTO
L’amore, quando si libera di facili sentimentalismi, si qualifica per il posto che ha la persona amata nella propria vita. Quando non ci preme quello che possiamo ottenere dall’altro, ma quello che noi possiamo offrirgli, quello è amore. Non stupisce allora che l’amore abbia a che fare con il comandamento, perché la volontà della persona amata è legge per chi ama. E questa obbedienza non è schiavitù o costrizione, ma libertà e gioia, perché nell’obbedienza alla persona amata si conferma e si radica la comunione.
PREGHIERA
Salmo 118(119)
Quanto amo la tua legge!
La medito tutto il giorno.
Il tuo comando mi fa più saggio dei miei nemici,
perché esso è sempre con me.
Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
Ho più intelligenza degli anziani,
perché custodisco i tuoi precetti.
Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero,
per osservare la tua parola.
Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu a istruirmi.
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca.
I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero.
Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo,
di osservare i tuoi giusti giudizi.
Preghiamo.
O Dio, fonte della pace,
dolcezza di quanti confidano in te,
donaci nel tuo Spirito il gusto del bene
e fa’ che obbediamo sempre al tuo Cristo,
liberi e perseveranti nel tuo volere.
Per Cristo nostro Signore. Amen.