Meditazione sul vangelo del giorno

Giovedì XXXI settimana

Chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù
tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

COMMENTO

Una attenzione personale del Signore per ciascuno di noi. Questa è la rivelazione del cristianesimo, che ci fa guardare il cielo con gratitudine perché la misericordia del Padre ha mandato proprio a me il suo Figlio unigenito. Senza averlo meritato, sono stato raggiunto dalla benevolenza del Signore, per essere riunito a lui, al suo abbraccio. In questo non c’è nessun esclusivismo, quando mi rendo conto che anche l’altro è destinatario della misericordia di Dio e della missione del suo Figlio Unigenito. E a volte ha bisogno che qualcuno glielo dica, glielo manifesti.

PREGHIERA
Salmo 68(69)

Salvami, o Dio:
l’acqua mi giunge alla gola.

Affondo in un abisso di fango,
non ho nessun sostegno;
sono caduto in acque profonde
e la corrente mi travolge.

Sono sfinito dal gridare,
la mia gola è riarsa;
i miei occhi si consumano
nell’attesa del mio Dio.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.

Liberami dal fango, perché io non affondi,
che io sia liberato dai miei nemici
e dalle acque profonde.

Avvicìnati a me, riscattami,
liberami a causa dei miei nemici.

Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento,

perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

Preghiamo.

Dio onnipotente e misericordioso,
guidaci al possesso della gioia eterna,
perché l’umile gregge dei tuoi fedeli
giunga dove lo ha preceduto Cristo, suo pastore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

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