Meditazione sul vangelo del giorno

LUNEDÌ DELLA V SETTIMANA

chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Marco (Mc 8,11-13).

In quel tempo, vennero i farisei
e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo,
per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

COMMENTO

L’atto di fede è esigente ed impegnativo, perché chiede di sbilanciarsi verso l’altro, senza “paracadute”. Il rischio è parte integrante della fiducia, e non può che precedere le prove. Infatti una prova impedisce la fiducia, perché crea legame per “obbligo”, per evidenza e non per desiderio. I segni richiesti a Gesù vogliono rendere meno impegnativo l’atto di fede, ma in realtà non lo aiutano, lo avvelenano piuttosto. Perché i segni sono tali solo per coloro che credono, e che in essi trovano evidenza della loro ragione.

 

PREGHIERA
Salmo 26(27)

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Quando mi assalgono i malvagi
per divorarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere.

Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me si scatena una guerra,
anche allora ho fiducia.

Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco.

Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

 

Preghiamo.
Dio di eterna misericordia,
che ami l’innocenza e la ridoni a chi l’ha perduta,
Meditazione del vangelo del giorno (Lunedì VI settimana)volgi verso di te i nostri cuori
perché, animati dal tuo Spirito,
possiamo rimanere saldi nella fede
e operosi nella carità fraterna.
per Cristo nostro Signore. Amen.

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