Dal Vangelo secondo Matteo (25,31-46)
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria,
dirà a quelli che saranno alla sua destra:
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno
preparato per voi fin dalla creazione del mondo,
perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,
ho avuto sete e mi avete dato da bere,
ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito,
malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”».
COMMENTO
C’è una benedizione per noi, perché il Padre ci guarda con soddisfazione e ci riconosce come figli amati. C’è una condizione di felicità e di vita che è già nostra, solo che vi entriamo. La chiave per questa felicità è la misericordia, che Gesù Cristo considera un servizio rivolto a lui, personalmente. Lui non è assente nella nostra vita, lo troviamo presente nel povero, pronto a ricevere il nostro affetto e a colmarci di doni.
Non vogliamo smentire questa promessa di felicità, con la durezza del cuore e vederci negata la nostra felicità.
PREGHIERA
Salmo 14(15)
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sulla tua santa montagna?
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se ha giurato a proprio danno, mantiene la parola;
non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre.
Preghiamo
O Dio, che nell’amore verso te e i fratelli
hai compendiato i tuoi comandamenti,
fa’ che dedichiamo la nostra vita a servizio del prossimo,
per essere da te benedetti nel regno dei cieli.
Per Cristo nostro Signore. Amen.