Meditazione sul vangelo del giorno

Lunedì XXVI settimana

chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Luca (Lc 9,46-50)

In quel tempo,

nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.

Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».

COMMENTO

Mentre gli uomini si misurano sugli altri per superarli e dominarli, il vangelo chiede di rimpiccolirsi in umiltà per essere grandi. Non è quindi sbagliato il desiderare di essere grandi, di essere apprezzati, ma il problema è da chi farsi apprezzare, da chi cercare ammirazione. Per essere apprezzati da Dio e non dagli uomini, occorre l’umiltà, perché Dio resiste ai superbi mentre dà grazia agli umili. Il bambino infatti desidera l’apprezzamento del genitore.

PREGHIERA
Salmo 130(131)

Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.

Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre.

 

Preghiamo.

O Dio, sorgente della vita,
davanti a te il più grande è colui che serve:
donaci la sapienza che viene dall’alto,
perché accogliendo i piccoli e gli ultimi
riconosciamo in loro la misura del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

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