Meditazione sul vangelo del giorno

Martedì II settimana di Avvento

Che neanche uno di questi piccoli si perda

Dal Vangelo secondo Matteo (18, 12-14)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

COMMENTO

La parabola della pecora smarrita ci insegna ad essere solleciti verso la sorte dei “piccoli”, di considerarli importanti e di andare alla loro ricerca quando si perdono. Piccolo è colui che non conta, colui che serve. Il primo posto nella comunità è proprio per loro. E tutti, se vogliono stare nella comunità cristiana, devono mettersi in atteggiamento di servizio. Scandalizzare i piccoli è impedire loro di credere in Gesù. Il Padre vuole che nessun peccatore si perda. Lo scopo di questa parabola è spingere la comunità cristiana, che trascura i peccatori ed è tentata di ripiegarsi pigramente su se stessa, a mettersi senza esitazione alla ricerca degli smarriti, dei cristiani che hanno dimenticato il fervore e la coerenza con gli ideali del vangelo. Chiunque è in pericolo ha la precedenza assoluta su tutto e su tutti a essere soccorso. La parabola della pecora smarrita ci riguarda personalmente perché è la nostra storia. Qualche volta siamo la pecora smarrita, altre volte siamo mandati a cercare la pecora smarrita che è il prossimo. Possiamo sperare di raggiungere la nostra salvezza soltanto se ci preoccupiamo anche della salvezza degli altri.

PREGHIERA
Salmo 41 (40)

Beato l’uomo che ha cura del debole:
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
Il Signore veglierà su di lui,
lo farà vivere beato sulla terra,
non lo abbandonerà in preda ai nemici.

Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore;
tu lo assisti quando giace ammalato.
Io ho detto: «Pietà di me, Signore,
guariscimi: contro di te ho peccato».
I miei nemici mi augurano il male:
«Quando morirà e perirà il suo nome?».

Chi viene a visitarmi dice il falso,
il suo cuore cova cattiveria
e, uscito fuori, sparla.
Tutti insieme, quelli che mi odiano
contro di me tramano malefici,
hanno per me pensieri maligni:

«Lo ha colpito una malattia infernale;
dal letto dove è steso non potrà più rialzarsi».
Anche l’amico in cui confidavo,
che con me divideva il pane,
contro di me alza il suo piede.

Ma tu, Signore, abbi pietà, rialzami,
che io li possa ripagare.
Da questo saprò che tu mi vuoi bene:
se non trionfa su di me il mio nemico.

Per la mia integrità tu mi sostieni
e mi fai stare alla tua presenza per sempre.
Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele,
da sempre e per sempre. Amen, amen.

O Dio nostro Padre,
apri e converti sempre i nostri cuori
affinché possiamo accogliere con fede
la Parola del tuo Figlio Gesù.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.

 

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