Meditazione sul vangelo del giorno

Mercoledì IX settimana

Chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Marco (Mc 12, 18-27)

In quel tempo Gesù rispose ai sadducei:
«Non è forse per questo che siete in errore,
perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio?
Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

COMMENTO

L’eternità riconosciuta dagli antichi sadducei era considerata esclusivamente nella progenie, nelle generazioni future che prolungano nel tempo la vita del patriarca. Essi sbeffeggiavano la dottrina della vita eterna, quella dopo la morte, coprendola di ridicolo con paradossali casistiche per smentirla. Gesù invece afferma che proprio le Scritture e la potenza di Dio sono il fondamento di questa speranza: La Scrittura perché Dio dice di essere Dio dei viventi, la potenza perché Dio è capace di generare e rigenerare la vita, che appartiene a lui solo. Illuminati dall’insegnamento del nostro maestro anche noi prendiamo speranza nei confronti di quanti ci hanno preceduto e del nostro destino ultimo. Dio ama la vita, la nostra vita, e si propone di essere il nostro orizzonte in cui sbocciare, crescere e muoverci, ben più ampio di quello ristretto della morte.

 

PREGHIERA
Sal 64(65)

Per te il silenzio è lode, o Dio, in Sion,
a te si sciolgono i voti.
A te, che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale.

Pesano su di noi le nostre colpe,
ma tu perdoni i nostri delitti.
Beato chi hai scelto perché ti stia vicino:
abiterà nei tuoi atri.

Ci sazieremo dei beni della tua casa,
delle cose sacre del tuo tempio.
Con i prodigi della tua giustizia,
tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza,
fiducia degli estremi confini della terra
e dei mari più lontani.

Preghiamo.
Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe,
Dio della vita e delle generazioni, Dio della salvezza,
compi ancora oggi le tue meraviglie,
perché nel deserto del mondo
camminiamo con la forza del tuo Spirito
verso il Regno che deve venire.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

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