Meditazione sul vangelo del giorno

SABATO II SETTIMANA

chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Marco (Mc 3,20-21)

In quel tempo,
Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla,
tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo;
dicevano infatti: «È fuori di sé».

COMMENTO

Il successo della predicazione di Gesù scandalizza i suoi familiari, non tanto perché egli sia apprezzato, quanto perché Gesù non sembra averne un vantaggio. Egli lavora troppo! Invece che fare del successo un punto di miglioramento della sua vita, e di quella del suo clan familiare, egli non riesce neppure a mangiare. La missione del Figlio di Dio è di dare la vita, non di prenderla. Egli è il pastore che non pascola il gregge per nutrirsi di lui, ma che si consuma per i suoi fedeli. Questo dono di sé, questa consumazione è incomprensibile al mondo, persino ai familiari, che non tarderanno nel racconto di marco a tentare un gesto per riportare Gesù a più miti consigli.

PREGHIERA
Fil 2,5-11

Cristo Gesù:pur essendo
nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,

ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.

Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.

Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,

perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!,
a gloria di Dio Padre.

Preghiamo.

Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa’ che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

condividi su