Meditazione sul vangelo del giorno

Sabato XXV settimana

chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Luca (Lc 9,44-45)

In quel giorno,
mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva,
Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole:
il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».

Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

COMMENTO

Davanti all’ammirazione per le manifestazioni del Regno di Dio, Gesù chiede di ricordare il destino di sofferenza che attende il Messia, perché il rischio di confondere e appiattire l’opera di Dio sul successo umano è fin troppo facile. Invece, è necessario che il Cristo patisca le sue sofferenze per entrare nella sua gloria (cf. Lc 24,7.26.46), questo non perché a Dio piaccia la sofferenza, ma perché al mondo non piace Dio e il suo regno, vi si oppone facendovi guerra. Non è facile comprendere questa logica per noi, che siamo immersi nella sapienza di questo mondo. Ma quando lasciamo che lo Spirito ci illumini, capiamo la logica del chicco, che è fecondo se si consuma.

PREGHIERA
Salmo 116(114-115)

Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.

Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.

Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».

Ho detto con sgomento:
«Ogni uomo è bugiardo».

Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?

Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:

tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,

negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.

Preghiamo.

Dio onnipotente ed eterno,
che ai tuoi santi hai dato la grazia di soffrire per Cristo,
sostieni la nostra debolezza con il tuo aiuto:
come essi non esitarono a morire per te,
così anche noi possiamo vivere da forti
nella confessione del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

condividi su