Meditazione sul vangelo del giorno

Sabato XXVIII settimana

Chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Luca (12,8-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini,
anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio;
ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio»

COMMENTO

La fede del discepolo è una medaglia con due facce, l’una inesistente senza l’altra. È la fede di chi riconosce Gesù e lo acclama come il Figlio di Dio, il suo plenipotenziario sulla terra, il Messia che realizza il Regno del Padre; è la fede di chi si fida di lui, gli consegna volentieri la propria vita, sicuro che la sua felicità sia nell’essere insieme con lui, secondo la sua parola e per questo si mette a servizio del suo progetto. Questa è la fede: riconoscimento e fiducia. L’una non esiste senza l’altra. Non ci si può fidare di chi non si conosce, non si riconosce nessuno se non ci si fida anche di quello che dice.

Ma la nostra felicità dipende dalla fede, dal nostro rapporto vitale con lui, che sarà chiave della vita eterna.

PREGHIERA
Fil 2,6-11

Cristo Gesù pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio l’essere come Dio,

7ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.

Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
8umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.

9Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,

10perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,

11e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!,
a gloria di Dio Padre.

Preghiamo

Dio onnipotente ed eterno,
che hai voluto ricapitolare tutte le cose
in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo,
fa’ che ogni creatura,
libera dalla schiavitù del peccato,
ti serva e ti lodi senza fine.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

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