Calendario proprio della Chiesa bolognese

10 SETTEMBRE: SANTA MARIA DELLA VITA

Santa Messa e Liturgia delle ore

10 settembre: santa Maria della vita

Memoria

Il culto della Madonna della Vita si collega con l’omonimo ospedale fondato nell’anno 1289 ad opera della Compagnia dei Battuti, presenti in Bologna dal 1261. Nel santuario a Lei dedicato, tra il 1370 e il 1380 Simone dei Crocefissi affrescò l’immagine della B.Vergine, rimasta coperta durante i lavori di ristrutturazione negli anni 1454-1502, e casualmente ritrovata fra l’esultanza del popolo bolognese il 10 settembre 1614. Essa raffigura Maria Madre e Regina mentre accosta il suo volto alla guancia di Gesù, secondo l’iconografia della Glycophilousa o Madre di tenerezza.

Lo stretto legame tra l’originaria attività ospedaliera e la devozione dei confratelli era espressa anche dal motto iscritto sotto la doppia croce: “Vitam dat nobis crux tua, Christe Jesu” (la tua croce ci dona la vita, o Cristo Gesù). Santa Maria della Vita, patrona degli ospedali della nostra città, ha un formulario proprio dalla riforma del Calendario del 1964.


SANTA MESSA

ANTIFONA D’INGRESSO

Benedetta sei tu, Vergine Maria,
dal Signore Dio, l’Altissimo,
più di tutte le donne sulla terra;
egli ha tanto esaltato il tuo nome
che sulla bocca di tutti sarà sempre la tua lode.   Gdt 13, 23-25

COLLETTA
O Dio, che in Maria Vergine e Madre
hai donato a tutti gli uomini
il Cristo, autore della vita,
medico dei corpi e delle anime,
dona serenità e salute ai nostri fratelli infermi,
perché possano insieme con noi
renderti grazie nella tua Chiesa.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal giorno corrente. Dove si celebra come festa, o per celebrazioni particolari:

PRIMA LETTURA
Quelli che Dio ha conosciuto li ha anche predestinati.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 28-30
Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati.

SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 86

Rit. Il Signore ha posto in te le sorgenti della vita.

Le sue fondamenta sono sui monti santi;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe. Rit.

Di te si dicono cose stupende,
città di Dio.
Si dirà di Sion: « L’uno e l’altro è nato in essa
e l’Altissimo la tiene salda ». Rit.

Il Signore scriverà nel libro dei popoli:
« Là costui è nato ».
E danzando canteranno:
« Sono in te tutte le mie sorgenti ». Rit.

oppure:

PRIMA LETTURA
Cristo si è caricato delle nostre sofferenze.

Dal libro del profeta Isaìa 53, 1-5. 7-10
Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
E’ cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra àrida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per potercene compiacere.
Disprezzato e reiètto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua sorte?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tùmulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in espiazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.

SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 102
Rit. Benedici il Signore, anima mia; egli mi guarisce e mi salva.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici. Rit.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia. Rit.

Il Signore agisce con giustizia
e con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha rivelato a Mosè le sue vie,
ai figli d’Israele le sue opere. Rit.

Buono e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe. Rit.

CANTO AL VANGELO
Rit. Alleluia, alleluia.
Beata la Vergine Maria,
perché senza morire meritò, sotto la croce,
la palma del martirio.
Rit. Alleluia.

VANGELO
Anche a te una spada trafiggerà l’anima.
Dal vangelo secondo Luca 2, 27-35
In quel tempo, Simeone, mosso dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima».

SULLE OFFERTE
Ti offriamo con gioia, Signore,
il pane e il vino per il sacrificio di lode
nel devoto ricordo di Maria, Madre del tuo Figlio;
in cambio della nostra umile offerta
donaci una conoscenza più viva
del tuo amore misericordioso.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

PREFAZIO
Maria segno di salute per gli infermi

E’ veramente cosa buona e giusta
nostro dovere e fonte di salvezza,
renderti grazie, o Padre,
e magnificare il tuo amore per noi
in questa memoria della beata Vergine Maria.
Partecipe in modo singolare del mistero del dolore,
risplende come segno di salvezza e di speranza
a quanti nell’infermità invocano il suo patrocinio;
a tutti i sofferenti che guardano a lei,
offre il modello di perfetta adesione al tuo volere
e di piena conformità al Cristo,
che nel suo immenso amore per noi
ha portato le nostre debolezze e si è caricato dei nostri dolori.
Per mezzo di lui si allietano gli angeli
e nell’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo, Santo, Santo…

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
I miei occhi hanno visto la salvezza,
da te preparata davati a tutti i popoli.   Lc 2,30-31

DOPO LA COMUNIONE
Dio, nostro Padre,
che nella comunione a questo sacramento di salvezza
ci hai aperto la sorgente di ogni benedizione,
concedi ai nostri fratelli infermi,
per intercessione di Maria nostra Madre,
di godere della beatitudine promessa agli afflitti.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

BENEDIZIONE SOLENNE
Dio Padre misericordioso,
per l’immenso amore verso la Madre del suo Figlio,
vi doni la salute dell’anima e del corpo.
R. Amen.

Gesù Cristo,
frutto del grembo verginale di Maria,
vi conceda ogni virtù e dono
per rendervi graditi al suo cuore.
R. Amen.

Lo Spirito Santo
vi doni la dolcezza della pace
e vi unisca in operosa concordia
in seno alla Chiesa madre.
R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.


LITURGIA DELLE ORE

INVITATORIO

Ant. Venite, adoriamo il Figlio della Vergine Maria, Signore della vita.
Salmo invitatorio come nell’Ordinario.

Ufficio delle letture

Inno
Ave, speranza nostra,
ave, benigna e pia,
ave, piena di grazia,
o Vergine Maria.

Ave, fulgida rosa,
roveto sempre ardente,
ave, pianta fiorita
dalla stirpe di Iesse.

Come serena splende
la tua luce, o Maria,
alba chiara e radiosa
della nostra salvezza.

In te vinta è la morte,
la schiavitù è redenta,
ridonata la pace,
aperto il paradiso.

O Trinità santissima,
a te l’inno di grazie,
per Maria nostra Madre,
nei secoli dei secoli. Amen.

Oppure:

Quem terra, pontus, aethera
colunt, adòrant, praedicant
trinam regéntem màchinam,
claustrum Marìae bàiulat.

Cui luna, sol et òmnia
desérviunt per témpora,
perfùsa caeli gràtia
gestant puéllae vìscera.

Beàta mater mùnere,
cuius, supérnus àrtifex,
mundum pugìllo còntinens,
ventris sub arca clausus est.

Beàta caeli nùntio,
fecùnda Sancto Spìritu,
desideràtus géntibus
cuius per alvum fusu est.

Iesu, tibi sit glòria,
qui natus es de Virgine,
cum Patre et almo Spìritu,
in sempitérna saecula. Amen.

Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.

Ove si celebra come solennità o festa:

PRIMA LETTURA
Dalla lettera di san Giacomo, apostolo 5, 7 – 20
Gesù medico dei corpi e delle anime
Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore.
Guardate l’agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finchè abbia ricevuto le piogge d’autunno e le piogge di primavera. Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perchè la venuta del Signore è vicina. Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perchè il Signore è ricco di misericordia e di compassione.
Soprattutto, fratelli miei, non giurate, nè per il cielo, nè per la terra, nè per qualsiasi altra cosa; ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna.
Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia salmeggi.
Chi è malato, chiami a sé i presbietri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con un olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati. Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza. Elia era un uomo della nostra stessa natura: pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto. Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.

Responsorio Cfr. Gc 5, 13. 15-16
R.
Chi tra voi è nel dolore, preghi. * La preghiera fatta con fede salverà il malato.
V. Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza.
R. La preghiera fatta con fede salverà il malato.

Seconda lettura
Dalle Premesse al “Sacramento dell’Unzione e cura pastorale degli infermi” nn. 1-4, ed. Conferenza Episcopale Italiana, Roma, 1974 pp. 19-20
La malattia e il suo significato nel mistero della salvezza
Il problema del dolore e della malattia è sempre stato uno dei più angosciosi per la coscienza umana. Anche i cristiani ne conoscono la portata e ne avvertono la complessità, ma illuminati e sorretti dalla fede hanno modo di penetrare più a fondo il mistero del dolore e sopportarlo con maggiore fortezza. Sanno infatti dalle parole di Cristo quale sia il significato e quale il valore della sofferenza per la salvezza propria e del mondo, e come nella malattia Cristo stesso sia accanto a loro e li ami, lui che nella vita mortale tante volte si recò a visitare i malati e li guarì.
Non si può negare che ci sia uno stretto rapporto tra la malattia e la condizione del peccato in cui si trova l’uomo; non sarebbe un errore il considerare la malattia, almeno in linea generale, come un castigo di peccati personali (Gv 9, 3). Cristo stesso, che pure è senza peccato, soffrì nella sua Passione, pene e tormenti di ogni genere, e fece suoi i dolori di tutti gli uomini: portava così a compimento quanto aveva scritto di lui il profeta Isaia (Is 53, 4-5); anzi, è ancora lui, il Cristo, che soffre in noi, sue membra, quando siamo colpiti e oppressi da dolori e prove: prove e dolori di breve durata e di lieve entità, se si confrontano con la grandezza della gloria eterna che ci procurano (2 Cor 4, 17).
Rientra nel piano stesso di Dio e della sua provvidenza che l’uomo lotti con tutte le forze contro la malattia in tutte le sue forme, e si adoperi in ogni modo per conservarsi la salute; la salute, infatti, questo grande bene, consente a chi lo possiede di svolgere il suo compito nella società e nella Chiesa. Ma si deve anche essere pronti a completare nella nostra carne quello che ancora manca ai patimenti di Cristo per la salvezza del mondo, nell’attesa che tutta la creazione, finalmente liberata, partecipi alla gloria dei figli di Dio (Col 1, 24; Rm 8, 19-21).
Non solo, ma i malati hanno nella Chiesa una missione particolare da compiere e una testimonianza da offrire: quella di ricordare a chi è in salute che ci sono beni essenziali e duraturi da tener presente, e che solo il mistero della morte e risurrezione di Cristo può redimere e salvare questa nostra vita mortale.
Il malato deve lottare contro la malattia: ma non lui soltanto. Anche i medici, anche tutti coloro che sono addetti al servizio degli infermi, non devono tralasciare nulla di quanto può essere fatto, tentato, sperimentato per recare sollievo al corpo e allo spirito di chi soffre; così facendo, mettono in pratica quelle parole del Vangelo in cui Cristo raccomanda di visitare i malati; ma riferendosi ai malati, Cristo intende l’uomo nell’integrità del suo essere umano: chi quindi visita il malato, deve recargli sollievo nel fisico e conforto nello spirito.

Responsorio Cfr. Salmi 61 (62), 2; (36), 10
R.
In Dio riposa l’anima mia; da lui la mia salvezza. * In te Signore è la sorgente della vita.
V. Alla tua luce vediamo la luce.
R. In te Signore è la sorgente della vita.

Orazione come alle Lodi mattutine.

LODI MATTUTINE

Inno
O Donna gloriosa,
alta sopra le stelle,
tu nutri sul tuo seno
il Dio che ti ha creato.

La gioia che Eva ci tolse
ci rendi nel tuo Figlio
e dischiudi il cammino
verso il regno dei cieli.

Sei la via della pace,
sei la porta regale:
ti acclamino le genti
redente dal tuo Figlio.

A Dio Padre sia lode,
al Figlio e al Santo Spirito,
che ti hanno adornata
di una veste di grazia. Amen.

Oppure:
O gloriosa Domina,
excelsa super sidera,
qui te creavit provide,
lactas sacrato ubere.

Quod Eva tristis abstulit,
tu reddis almo germine;
intrent ut astra flebiles,
sternis benigna semitam.

Tu regis alti ianua
et porta lucis fulgida;
vitam datam per Virginem,
gentes redemptae, plaudite.

Patri sit et Paraclito
tuoque Nato gloria,
qui veste te mirabili
circumdedérunt gratiae. Amen.

Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.

Lettura breve Prov. 8, 34-35
Beato l’uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire attentamente la soglia. Infatti, chi trova me trova la vita, e ottiene favore dal Signore.

Responsorio breve
R.
Il Signore ti ha scelta * e ti ha prediletta.
Il Signore ti ha scelta e ti ha prediletta.
V. Nella sua tenda ti ha fatto abitare,
e ti ha prediletta.
Gloria al Padre e allo Spirito Santo.
Il Signore ti ha scelta e ti ha prediletta.

Ant. al Ben.
Per te, Vergine immacolata,
abbiamo ritrovato la vita:
hai concepito per opera dello Spirito Santo
e il mondo ha avuto da te il Salvatore.

Invocazioni
Lodiamo la misericordia di Dio nostro Padre e invochiamo il suo aiuto, per intercessione di Maria salute degli infermi, perché ci confermi nel proposito di fare il bene specialmente verso i malati e i sofferenti: Sii benedetto, o Padre ricco di compassione.

Hai tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio unigenito, perché chi crede in lui abbia la vita eterna,
sii benedetto, o Padre ricco di compassione.
Nella croce redentrice di Cristo ci doni la chiave che apre la porta della vita e ci sostiene nella malattia e nel dolore,
sii benedetto, o Padre ricco di compassione.
Nel tuo Spirito consolatore ci dischiudi i tesori della grazia sanante e ci rendi partecipi della vittoria del bene sul male,
sii benedetto, o Padre ricco di compassione.
Nella parola del Vangelo e nel Pane della vita dispensi a tutti noi la vera medicina del corpo e dello spirito,
sii benedetto, o Padre ricco di compassione.
In Maria, vita e speranza nostra, ci offri il modello del servizio premuroso verso l’umanità sofferente,
sii benedetto, o Padre ricco di compassione.

Padre nostro.

Orazione
O Dio, che in Maria Vergine e Madre hai donato a tutti gli uomini il Cristo, autore della vita, medico dei corpi e delle anime, dona serenità e salute ai nostri fratelli infermi, perché possano insieme con noi renderti grazie nella tua Chiesa. Per il nostro Signore.

VESPRI

Inno
Ave, stella del mare,
madre gloriosa di Dio,
vergine sempre, Maria,
porta felice del cielo.

L’«Ave» del messo celeste
reca l’annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva,
dona al mondo la pace.

Spezza i legami agli oppressi,
rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male,
chiedi per noi ogni bene.

Mostrati Madre per tutti,
offri la nostra preghiera,
Cristo l’accolga benigno,
lui che si è fatto tuo Figlio.

Vergine santa fra tutte,
dolce regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli,
umili e puri di cuore.

Donaci giorni di pace,
veglia sul nostro cammino,
fa’ che vediamo il tuo Figlio,
pieni di gioia nel cielo.

Lode all’altissimo Padre,
gloria al Cristo Signore,
salga allo Spirito Santo
l’inno di fede e d’amore. Amen.

Oppure:
Ave, maris stella,
Dei mater alma,
atque semper virgo,
felix caeli porta.

Sumens illud «Ave»
Gabriélis ore,
funda nos in pace,
mutans Evae nomen.

Solve vincla reis,
profer lumen caecis,
mala nostra pelle,
bona cuncta posce.

Monstra te esse matrem,
sumat per te precem
qui pro nobis natus
tulit esse tuus.

Virgo singularis,
inter omnes mitis,
nos culpis solutos
mites fac et castos.

Vitam praesta puram,
iter para tutum,
ut vidéntes Iesum
semper collaetémur.

Sit laus Deo Patri,
summo Christo decus,
Spiritui Sancto
honor, tribus unus. Amen.

Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.

Lettura breve Gal 4, 4-5
Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.

Responsorio breve
R.
Ave, Maria, piena di grazia, * il Signore è con te.
Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
V. Benedetta tu fra le donne, benedetto il frutto del tuo seno:
il Signore è con te.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te.

Ant. al Magn.
Completo nella mia carne quello che dei patimenti di Cristo
manca a favore del suo corpo che è la Chiesa.

Intercessioni
Rivolgiamo la nostra preghiera al Padre per intercessione di Santa Maria della Vita, perché si mostri misericordioso verso la membra sofferenti del Corpo di Cristo e verso coloro che le servono: O Maria, madre della consolazione, intercedi per noi.

O Padre, il cui unico Figlio ha preso su di sé la povertà e la debolezza di tutti gli uomini,
– benedici i nostri fratelli infermi e fa’ che sentano la forza misteriosa della nostra unanime preghiera.
Tu che in Cristo buon samaritano ci hai dato il modello della tua carità gratuita e universale.
– fa’ che ogni uomo trovi la forza di fermarsi accanto a coloro che sono piagati nel corpo e nello spirito per un gesto di fraterna sollecitudine.
Tu che nella passione del tuo Figlio ci hai rivelato il valore della sofferenza,
– fa’ che non manchi mai alle sorelle e ai fratelli infermi il conforto della Parola e dei Sacramenti della fede.
Tu che nella missione apostolica della Chiesa hai congiunto il messaggio evangelico con la guarigione degli infermi,
– fa’ che i nostri passi si dirigano premurosamente verso la dimora segnata dalla sofferenza e dalla solitudine.
Tu che in ogni tempo susciti uomini e donne che per vocazione e professione si dedicano ai malati nelle case e negli ospedali,
– fa’ che nel loro quotidiano impegno si ispirino all’esempio di Cristo, medico dei corpi e delle anime.
Tu che conosci i tempi e i momenti della vita umana,
– dona ai moribondi il conforto della tua grazia e accogli tutti i defunti nella pace del tuo regno.

Padre nostro.

Orazione
O Dio, che in Maria Vergine e Madre hai donato a tutti gli uomini il Cristo, autore della vita, medico dei corpi e delle anime, dona serenità e salute ai nostri fratelli infermi, perché possano insieme con noi renderti grazie nella tua Chiesa. Per il nostro Signore.

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