Vivere il Giorno del Signore

DOMENICA XXVIII DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)

Strumenti per la santificazione del giorno festivo in famiglia e in parrocchia

Prima Lettura Is 25,6-10a Il Signore preparerà un banchetto, e asciugherà le lacrime su ogni volto.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 22 R. Abiterò per sempre nella casa del Signore.
Seconda Lettura  Fil 4,12-14.19-20 Tutto posso in colui che mi dà forza.
Vangelo Mt 22,1-14 (Forma breve Mt 22,1-10) Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

Le nozze sono la festa per eccellenza, in tutte le culture, perché un uomo e una donna si amano, perché si uniscono le famiglie e si creano legami nuovi, perché si genera nuova vita per la nascita dei figli. Le nozze sono la promessa di vita, di futuro, di amore. È per questo che ovunque nel mondo non c’è festa più impegnativa e solenne di uno sposalizio. A questa immagine Gesù fa riferimento per spiegare cosa sia il Regno di Dio, ovvero la promessa di vita, di futuro, di amore che è l’unione di Dio con l’umanità.

Però, come gli invitati della parabola, facciamo fatica a festeggiare queste nozze, troviamo cose sempre più importanti e urgenti, piuttosto che rallegrarci della comunione definitiva tra Dio e l’umanità. È uno snobismo che ci impedisce la gioia, e trasforma in fastidio ciò che invece vuole essere festa. Sono invece gli umili che hanno accesso alla festa, perché godono della grazia di un invito immeritato e sanno sorprendersi ancora di ciò che era insperato, oppure esclusivo.

Non perdiamo il gusto della festa, riappropriamocene con umiltà, e sapremo leggere nella tavola eucaristica l’anticipo del banchetto di nozze dell’Agnello. Beati gli invitati!


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