Vivere il Giorno del Signore

DOMENICA DELLE PALME, anno B

Strumenti per la santificazione del giorno festivo in famiglia e in parrocchia

Colui che viene acclamato come re, nel suo ingresso di Gerusalemme, viene inchiodato alla croce con la precisa accusa di essere re. Appeso al legno, umiliato dalla violenza e dalla iniquità degli uomini, Gesù offre una immagine della regalità ben lontana dalla nostra immaginazione e dalla nostra aspirazione. Chi vorrebbe un re indifeso, che non è capace di reggere neanche se stesso? Chi affiderebbe la propria causa a chi non ha difeso nemmeno la propria? Egli viene punito proprio per essere il re che non vogliamo. E per questa mancanza, di non corrispondere alla nostra ambizione, egli viene fatto fuori.

E proprio mentre subisce queste umiliazioni e il titolo della croce lo ricorda come il re dei giudei, qualcuno, guardando quello spettacolo, non vede l’eliminazione di un fallito, ma vede e riconosce il Figlio di Dio. È il centurione, un pagano, estraneo al regno dei giudei, un esperto di re e di imperatori nell’esercizio della loro forza. Cosa vede per poter chiamare il crocifisso “vero Figlio di Dio”? Egli ha sentito le parole di misericordia verso gli uccisori; ha sentito le parole di preghiera a Dio; ha visto l’abbandono fiducioso di un figlio nell’abbraccio del Padre.

Davanti allo stesso spettacolo, che altri hanno giudicato come la rovina della pretesa messianica di Gesù, egli invece riconosce e confessa un legame inedito tra lui e il Padre  celeste, una autorevolezza riempita di forza divina, che fa di Gesù il re e Signore del cielo e della terra, dei vivi e dei morti.

Prima Lettura:  Is 50,4-7 Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso.
Salmo Responsoriale : Dal Salmo 21 Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Seconda Lettura : Fil 2,6-11 Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.
Vangelo : Mc 14,1-15,47 La passione del Signore


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