Il tempo, che noi abbiamo imparato a scandire con precisione, non esiste come qualcosa a sé stante. Quando misuriamo la durata di qualcosa, stiamo in realtà misurando di quanto si è consumata la nostra vita nel frattempo. Così il mistero del tempo coincide con il mistero della nostra vita, delle nostre scelte con le quali annunciamo le nostre preferenze, l’amore, la predilezione, perché nel frattempo abbiamo preferito questo a quello.
Tutta la nostra vita è fatta di “nel frattempo”, fino all’ultimo giorno che concluderà l’avvicendarsi dei giorni storici e chiuderà l’esperienza entro il suo termine. Questa fine non è uno “swich off”, uno spegnersi e basta, ma un incontro, il ritorno del Signore, che porterà a compimento le sue promesse. Avere davanti questo termine cambia il senso del nostro “nel frattempo”, e qualifica le nostre scelte, per privilegiare pensieri, sentimenti e azioni che piacciano a lui e a noi insieme. Tornerà, lui che amiamo e che desideriamo, e nel frattempo la nostra vita è chiamata a diventare una grande esperienza, nella preparazione a quell’appuntamento. Noi non facciamo solo passare il tempo, non ci distraiamo come se non avessimo prospettiva: noi andiamo incontro al Signore.
Prima Lettura Ger 33,14-16. Farò germogliare per Davide un germoglio giusto.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 24 . A te, Signore, innalzo l’anima mia, in te confido.
Seconda Lettura 1 Ts 3,12-4,2. Il Signore renda saldi e irreprensibili i vostri cuori al momento della venuta di Cristo.
Vangelo Lc 21,25-28,34-36. La vostra liberazione è vicina.
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