Dal Vangelo secondo Matteo (4,1-4)
In quel tempo,
Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti,
alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse:
«Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane».
Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
COMMENTO
C’è modo e modo di fare le cose, di intendere il senso e la missione della propria vita. Il tentatore si insinua proprio qui. Prende una necessità legittima (il cibo) e la usa come cuneo per indurre una separazione, una frattura, tra l’uomo e Dio. L’aveva fatto con Adamo, con ottimi risultato; lo fa con ciascuno di noi; ora lo fa con il Verbo fatto carne, ma… non gli riesce. Il suo gioco è questo: “realizza la tua vita mettendo al primo posto il tuo bisogno. Non interessarti di nessun altro che non sia te stesso, tanto meno che di Dio, distante, indifferente se non ostile a te e alla tua libertà”. La risposta di Gesù è diventata proverbiale: c’è dell’altro oltre al pane, al mio bisogno, e la mia vita non è solo un mucchio di necessità da soddisfare, perché io sono Figlio. Prima di tutto la parola di amore sconfinato di Dio per me.
PREGHIERA
Salmo 118(119)
Quanto amo la tua legge!
La medito tutto il giorno.
Il tuo comando mi fa più saggio dei miei nemici, perché esso è sempre con me.
Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero, per osservare la tua parola.
Non mi allontano dai tuoi giudizi, perché sei tu a istruirmi.
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca.
I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero.
Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo,
di osservare i tuoi giusti giudizi.
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti,
in eterno, senza fine.
Preghiamo.
O Dio, che conosci la fragilità
della natura umana ferita dal peccato,
concedi al tuo popolo di intraprendere
con la forza della tua parola
il cammino quaresimale,
per vincere le seduzioni del maligno
e giungere alla Pasqua nella gioia dello Spirito.
Per Cristo nostro Signore. Amen.