Il tempo dell’uomo è sempre una dimensione contratta, perché confina la nostra vita con tutte le sue esperienze nello spazio ristretto dell’alternativa. Uno dopo l’altro; o questo o quello; entro il limite. Mai insieme, mai entrambe, mai senza fine.
Il tempo beve, però ha il pregio di costringere a scegliere, e spesso anche a sbrigarsi, perché prima è e più a lungo si gode della scelta fatta. La scelta a cui siamo costretti è però lo strumento che abbiamo per affermare una predilezione, e quindi per esprimere l’amore. Se non fossimo costretti a scegliere, noi non potremmo amare, perché non poteremmo rinunciare a qualcosa per preferire altro.
Il tempo si è fatto breve, è compiuto. Il regno è presente, è vicino. È ora di amare il Signore, di sceglierlo, convergendo su di lui, fidandoci della parola del vangelo, per gustare il prima possibile la pace, la gioia, l’amore, la giustizia del regno di Dio. Ogni rimando, tentennamento, è vita che si sciupa, è gioia che si perde.
I discepoli lasciano le reti per seguire il Signore, e non gli mancherà la pesca: 100 volte tanto, assicura il Vangelo.
APPROFONDIMENTI SULLA DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO
SUGGERIMENTI PER LA DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO
Prima Lettura Gio 3,1-5. 10 I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 24(25) R. Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Seconda Lettura 1Cor 7,29-31 Passa la figura di questo mondo.
Vangelo Mc 1,14-20 Convertitevi e credete al vangelo.