Il fascino dell’uomo forte, che risolve i problemi e ottiene quello che desidera, dell’uomo superbo, che supera gli altri e si impone sugli altri… è segretamente l’ambizione di tutti. Gesù si presenta in opposizione a questo modello, come mite e umile. Non esercita la violenza neanche come male inevitabile o come linguaggio condiviso solo con i violenti. Non punta al dominio su gente che gli è in sudditanza, nemmeno a fin di bene o contro il malvagio. Quale modello umano garantirà la nostra felicità? L’istinto ci dice che vince chi prende per sé, in qualunque modo, ma la realizzazione è sempre insoddisfacente. La fede ci dice che vince Cristo, mite e umile: vince sul male, sulla morte, per se stesso e per tutti. Vincitore perché non ha permesso all’ingiustizia del mondo di pretendere la sua assimilazione.
Prima Lettura Zc 9,9-10. Ecco, a te viene il tuo re umile.
Salmo Responsoriale Dal Sal 144 (145). R. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Seconda Lettura Rm 8,9.11-13. Se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete.
Vangelo Mt 11,25-30. Io sono mite e umile di cuore.
- Foglio letture (XIV anno A)
- Preghiera dei fedeli (Domenica XIV annoA)
- Giorno del Signore in famiglia XIV domenica (anno A)
Vangelo per i bimbi.pdf; Vangelo per i bimbi.docx- Liturgia delle ore XIV domenica dell’anno A(II del salterio)
- Commenti alle letture domenicali del Tempo ordinario, anno A