Il peccato è un affare serio, troppo spesso minimizzato e ridicolizzate, per un malintesa comprensione della misericordia di Dio. È una condizione che rovina l’uomo e lo guasta. E come accade per le malattie del corpo, il primo passo è accorgersene, per poter essere curati dal medico e guarire. La presunzione di essere sani, la disattenzione ai consigli del medico, la supponenza davanti alle terapie non fanno altro che aumentare il problema.
Se il peccato è ignorare la volontà di Dio e opporvisi, la salvezza è proprio l’adesione a quella volontà, con amore di figli. La volontà di Dio attende la nostra stima e il nostro impegno, perché lì nella comunione con Dio c’è la pienezza della nostra vita. Il campo del mondo attende i figli di Dio che vi operino secondo la volontà del Padre, non a parole, non con un curriculum immacolato, ma con l’effettiva operosità.
Prima Lettura Ez 18, 25-28 Se il malvagio si converte dalla sua malvagità, egli fa vivere se stesso
Salmo Responsoriale Dal Salmo 24 Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.
Seconda Lettura Fil 2, 1-11 (Forma breve Fil 2, 1-5) Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.
Vangelo Mt 21, 28-32 Pentitosi, andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
- Foglio letture (XXVI anno A)
- Preghiere dei fedeli per il Sinodo
- Giorno del Signore in famiglia XXVI anno A
- Vangelo per i bimbi
- Liturgia delle ore XXVI domenica dell’anno A (II del salterio)
- Commento alle letture del giorno
- Meditazione sull’eucologia (MR p. 288 O Dio, che riveli la tua onnipotenza)