Vivere il Giorno del Signore

DOMENICA XXVIII ANNO C

Strumenti per la santificazione del giorno festivo in famiglia e in parrocchia

La gratitudine è il sentimento cardine del cristiano, che conoscendo la sua fragilità scopre con sorpresa di essere amato e di essere salvato dal Signore per bontà sua. È però anche un sentimento difficile per il nostro mondo, perché siamo pieni di pretese davanti a Dio e agli uomini, illudendoci di avere chissà quale merito da esibire, di poter esigere qualcosa.

La gratitudine nasce dalla consapevolezza che le cose potrebbero essere diverse, che non c’era alcun obbligo da parte di Dio o di chicchessia, eppure, qualcuno ci ha beneficato.

Senza Gesù Cristo cosa saremmo? Isolati tra noi, lontani dal cielo; bloccati dalle nostre colpe, condannati a morte; rassegnati al male, incapaci del bene. Siano rese grazie a Dio che ha mandato nel mondo il suo Figlio, ci ha raggiunto e avvicinato, ci ha donato la sua vita e la sua speranza, ha aperto a noi le porte della sua casa, ci ha dato una vita più grande della vita stessa.

È cosa buona, giusta, doverosa e fonte di salvezza rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore Padre Santo.

Prima Lettura 2 Re 5,14-17. Tornato Naamàn dall’uomo di Dio, confessò il Signore.

Salmo Responsoriale Dal Sal 97 (98). R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Seconda Lettura 2 Tm 2,8-13. Se perseveriamo, con lui anche regneremo.

Vangelo Lc 17,11-19. Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.


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