Dal vangelo secondo Matteo (Mt 19,3-12)
In quel tempo i discepoli dissero a Gesù:
«Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola,
ma solo coloro ai quali è stato concesso.
Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre,
e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini,
e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli.
Chi può capire, capisca».
COMMENTO
Una visione egoistica dell’uomo vede nel matrimonio una limitazione, l’assunzione di responsabilità nei confronti dell’altro che blocca la propria libertà. In una presunta gara si può vedere il celibato come una condizione migliore, perché libera da vincoli e obblighi. Non è così. Sia nel matrimonio che nel celibato, in ogni condizione la vocazione è unica: la costruzione del regno di Dio. Tutti si serve il Signore, nella premura famigliare per le creature che il Signore ci affida, come pure nella libertà da questo, per assumere altre premure per l’edificazione del Regno.
PREGHIERA
Salmo 85(86)
Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Ti loderò, Signore, mio Dio, con tutto il cuore
e darò gloria al tuo nome per sempre,
perché grande con me è la tua misericordia
hai liberato la mia vita dal profondo degli inferi.
Tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso,
lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà,
volgiti a me e abbi pietà:
dona al tuo servo la tua forza,
salva il figlio della tua serva.
Preghiamo.
O Dio, nostro Padre,
che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna
con la glorificazione del tuo Figlio
e con l’effusione dello Spirito Santo,
fa’ che, partecipi di così grandi doni,
progrediamo nella fede
e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio.
Per Cristo nostro Signore. Amen.