Il doppio comandamento dell’amore (verso Dio e verso il prossimo) è conflittuale solo per i nostri cuori induriti dal peccato. L’attenzione al prossimo ci sembra una distrazione dall’attenzione a Dio, che invece chiede una dedizione totale. Ugualmente la gelosia divina che pretende tutto da noi sembra eccessiva, mentre noi vorremmo frazionare tempo e risorse per l’uno e per l’altro. Ma non è possibile vedere contrapposizione tra l’uno e l’altro obiettivo, perché chi ama Dio con la totalità che egli chiede, ama anche i suoi progetti e le sue attenzioni, condivide la sua opera, si mette al suo servizio e coopera con lui. È per questo che chi ama Dio si sente incoraggiato ad affiancare e ad amare anche chi ha accanto, riconoscendo a lui la sua stessa identica dignità. Tutto quello che pretendiamo per noi stessi perché è giusto e doveroso che ci sia riconosciuto, è quanto è atteso anche al prossimo, anzitutto da parte nostra.
Prima Lettura Es 22,20-26 Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia collera si accenderà contro di voi.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 17 Ti amo, Signore, mia forza.
Seconda Lettura 1 Ts 1,5c-10 Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.
Vangelo Mt 22,34-40 Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
- Foglio letture (XXX anno A)
- Preghiera dei fedeli (Domenica XXX)
- Giorno del Signore in famiglia XXX anno A
Vangelo per i bimbi.doc ; Vangelo per i bimbi.pdf- Liturgia delle ore XXX domenica dell’anno A (II del salterio)
- Commento alle letture del giorno