Prima Lettura Gs 24, 1-2.15-17.18b. Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33(34). R. Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Seconda Lettura Ef 5, 21-32. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa.
Vangelo Gv 6, 60-69. Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
Le parole di Gesù sono dure per le orecchie di chi ascolta, perché Gesù non offre quello che i suoi interlocutori cercano: offre molto di più. Essi cercano cose terrene per le loro avidità, che alimentino la loro autonomia; egli offre invece un amore che vincola. Alle parole sul pane di vita eterna che è la sua carne offerta per il mondo, essi si scandalizzano. Anche noi possiamo rimanere delusi del Signore, perché non corrisponde alle nostre richieste come vorremmo, perché non “fa la nostra volontà”, disprezzando il suo dono, che è il sacrificio di se stesso.
Ma cosa ci salverà? L’avere quello che ci manca o l’essere amati? Due piani diversi di comprensione della propria vita e del suo orizzonte: il primo, quello che si concentra sulle cose che vogliamo, di cui sentiamo carenza, Gesù lo chiama “carne”. Il secondo, quello che desidera essere amato, lo chiama “Spirito e vita”. La “carne non giova a nulla”, perché saziati alla superficie del nostro desiderio, noi continuiamo ad aver bisogno di essere amati.
È lo “Spirito che dà la vita”, perché nella profondità della mia vita, cogliere l’amore che Gesù ha per me è liberatorio.
Con Pietro anche noi scegliamo: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita. Noi abbiamo creduto che tu sei il Santo di Dio”.
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