La fiducia è la disposizione d’animo con cui si apre il cuore e si dà credito all’altro. Si può così contare anche sull’altro, oltre che su se stesso, e si allarga, anzi si moltiplica la visione e l’azione.
L’uomo diffidente invece è solo, può e conosce solo tutto quello che è nella sua esperienza limitata, e vede intorno a sé solo ostacoli e avversario.
Nella fiducia si accoglie l’altro, non si contesta o non si forza, piuttosto si impara e si corregge la propria visione delle cose.
Quando il Signore con la sua grazia scioglie le nostre resistenze e fa di noi dei credenti, egli amplifica la nostra vita, ci salva dalla meschinità dei nostri stretti orizzonti, e ci permette di vedere e agire insieme con lui. Nella fede noi ci fidiamo e seguiamo, raggiungendo ciò che non sarebbe nelle nostre possibilità, godendo così del Regno di Dio. Solo chi crede si salva, perché la salvezza coincide con quella comunione con Dio che è possibile solo a chi gli dà credito.
Prima Lettura Ab 1,2-3;2,2-4. Il giusto vivrà per la sua fede.
Salmo Responsoriale Dal Sal 94 (95). R. Ascoltate oggi la voce del Signore.
Seconda Lettura 2 Tm 1,6-8.13-14. Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.
Vangelo Lc 17,5-10. Se aveste fede!
- Foglio letture (XXVII anno C)
- Preghiera dei fedeli XXVII anno c
- Giorno del Signore in famiglia XXVII domenica (anno C)
- Vangelo per i bimbi.pdf; Vangelo per i bimbi.docx
- Liturgia delle ore XXVII domenica dell’ anno C (III del salterio)
- Commenti alle letture e alla liturgia del giorno
- Meditazione sull’eucologia (MR p. 289 DOE, che esaudisci le preghiere)