Nella nostra vita si accumulano esperienze, tensioni, responsabilità al punto che si ha voglia di fuggire e di mettersi in salvo, per non essere travolti. È una condizione che il Vangelo conosce, e che propone, quando chiama “esodo”, uscita la salvezza che Gesù propone. Solo che a leggere bene il Vangelo viene il dubbio che ciò da cui noi vogliamo prendere le distanze, in realtà non sia proprio il nostro male, mentre continuiamo a portarci dietro, in ogni nostra fuga, l’origine dei nostri guai: un cuore appesantito e cieco.
La salvezza chiede di lasciare qualcosa, per prendere qualcos’altro. La sapienza umana che deve governare questa scelta ha bisogno di essere illuminata dal Signore, per non confondere ciò che è di aiuto da ciò che invece ci è di ostacolo.
Prima Lettura Ml 3,19-20a. Sorgerà per voi il sole di giustizia.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 97 (98). R. Il Signore giudicherà il mondo con giustizia
Seconda Lettura 2Ts 3,7-2. Chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Vangelo Lc 21,5-19. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
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