Il seminatore uscì a seminare...

Martedì V di Quaresima

Meditazione sul vangelo del giorno

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8,21-30)

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?».
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite».

 

COMMENTO Il peccato, per il quarto vangelo, è partecipare alla ribellione, alla lontananza del mondo da Dio, per la quale gli uomini non si riconoscono soggetti a Dio, ma indipendenti da lui e dal suo inviato, Gesù. Occorre riconoscere che Gesù viene dal Padre, è una cosa con lui, è “Io sono”, come Dio si è chiamato nel roveto parlando con Mosè. Il Vangelo di oggi però ha un tratto sconvolgente: riconosceremo Gesù anche noi come l’inviato dal Padre nel suo innalzamento, quando si solleverà da terra. È nella croce infatti che inizia questo innalzamento. Proprio lì dove noi giudicheremmo Gesù abbandonato, lì egli proclama di non essere lasciato solo, che il Padre è con lui. E noi che giudichiamo la croce una maledizione divina, bisogna che rivediamo le nostre idee religiose, per professare a Pasqua la nostra fede.

PREGHIERA
Salmo 70(71)

Della tua lode è piena la mia bocca:
tutto il giorno canto il tuo splendore.
Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia,
non abbandonarmi quando declinano le mie forze.

Contro di me parlano i miei nemici,
coloro che mi spiano congiurano insieme
e dicono: «Dio lo ha abbandonato,
inseguitelo, prendetelo: nessuno lo libera!».

O Dio, da me non stare lontano:
Dio mio, vieni presto in mio aiuto.
Siano svergognati e annientati
quanti mi accusano,
siano coperti di insulti e d’infamia
quanti cercano la mia rovina.

Io, invece, continuo a sperare;
moltiplicherò le tue lodi.

Preghiamo.

O Dio, Padre di tutti gli uomini,
per te nessuno è straniero,
nessuno è escluso dalla tua paternità;
guarda con amore questi tuoi figli:
non ci abbandoni mai la tua grazia,
ci renda fedeli al tuo santo servizio
e ci ottenga sempre il tuo aiuto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

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