Meditazione sul vangelo del giorno

SABATO I SETTIMANA

chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto

Dal vangelo secondo Luca (Mc 2,13-17)

In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.

Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».

Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

COMMENTO

Ogni guarigione comincia nel momento in cui si accetta di essere malati. Questo anche nella vita spirituale. Quando si accetta che l’espressione della propria vita, pensieri, sentimenti, parole, gesti, siano “sintomi di una sclerocardia” (cuore indurito), piuttosto che una “sana manifestazione di umanità”, allora si può cominciare a guarire. La cura è il Signore, la comunione con lui: ascolto della sua parola, assunzione del suo giudizio sulle cose e sul mondo, esercizio della sua misericordia… così il cuore indurito è sostituito dal cuore di carne. Ma la presunzione di salvezza come pure la rassegnazione nel male o l’indifferenza ai sintomi, impediscono al medico celeste di curare la nostra umanità ferita. Festeggia il peccatore, perché si vede risanato; festeggia il giusto, perché si vede raggiunto; entrambe sanno a chi sono grati.

PREGHIERA 
Salmo 40(41)

Beato l’uomo che ha cura del debole:
nel giorno della sventura il Signore lo libera.

Il Signore veglierà su di lui,
lo farà vivere beato sulla terra,
non lo abbandonerà in preda ai nemici.

Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore;
tu lo assisti quando giace ammalato.

Io ho detto: «Pietà di me, Signore,
guariscimi: contro di te ho peccato».

Per la mia integrità tu mi sostieni
e mi fai stare alla tua presenza per sempre.

Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele,
da sempre e per sempre. Amen, amen.

O Dio, che doni la ricompensa ai giusti
e non rifiuti la misericordia
ai peccatori purificati dalla penitenza,
abbi pietà di noi,
perché l’umile confessione delle nostre colpe
ci ottenga la remissione dei peccati,
per gustare la dolcezza del tuo perdono.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

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