Meditazione sul vangelo del giorno

Sabato II di Quaresima

Il seminatore uscì a seminare...

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15, 1-3. 11-32)

In quel tempo Gesù disse:
«“Presto, portate qui il vestito più bello
e fateglielo indossare,
mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi.
Prendete il vitello grasso, ammazzatelo,
mangiamo e facciamo festa,
perché questo mio figlio era morto
ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato”.
E cominciarono a far festa.»

COMMENTO C’è una fretta nel fare festa da parte del Padre della parabola che sorprende, insieme a tutti gli altri elementi inconsueti e paradossali del racconto. Noi avremmo preso garanzie, avremmo atteso periodi di prova, per vagliare la sincerità del cambiamento. Il Padre invece corre il rischio di essere “fregato” una seconda volta. Il primo che perdona sette volte sette è proprio il Padre misericordioso. Fretta benedetta del Padre eterno, di fare festa per noi, perché c’è gioia in cielo per un peccatore che si converte… o almeno ci prova!

PREGHIERA
Salmo 50(51)

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.

Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.

Fammi sentire gioia e letizia:
esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.

Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.

Nella tua bontà fa’ grazia a Sion,
ricostruisci le mura di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici legittimi,
l’olocausto e l’intera oblazione;
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare

Preghiamo.

Signore Padre santo,
tu continui a chiamare i peccatori
a rinnovarsi nel tuo Spirito
e manifesti la tua onnipotenza
soprattutto nella grazia del perdono.
Eravamo morti a causa del peccato
e incapaci di accostarci a te,
ma tu ci hai dato la prova suprema
della tua misericordia,
quando il tuo Figlio, il solo giusto,
si è lasciato inchiodare sulla croce:
per la sua morte e risurrezione
concedici di vivere sempre nel tuo amore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

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