Vivere il Giorno del Signore

DOMENICA V DI QUARESIMA, anno C

Strumenti per la santificazione del giorno festivo in famiglia e in parrocchia

Prima Lettura: Is 43,16-21. Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.

Salmo Responsoriale : Dal Sal 125 (126). R. Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Seconda Lettura : Fil 3,8-14. A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.

Vangelo : Gv 8,1-11. Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

L’esperienza di tutti ci ricorda che le responsabilità delle nostre colpe rimangono su di noi e si sommano le une alle altre, inchiodandoci al male che abbiamo prodotto.

La legge, umana e divina, ci addita come colpevoli e peccatori, richiamando continuamente al nostro passato, a quello che abbiamo fatto. L’esercizio di una giustizia minimale, che sanziona coloro che hanno infranto la legge e li colpisce, per “equilibrare” lo squilibrio che abbiamo compiuto, non libera dal male, non apre ad alcun futuro.

In questo impasse solo la misericordia di Dio è capace di dare ancora speranze e di liberare dal male, non perché dimentichi il male, ma sospende la condanna, distingue tra la colpa e il colpevole, detesta la prima e ama il secondo. La misericordia è liberante, perché non appiattisce l’uomo sulla sua responsabilità, dimenticando tutto il resto della sua esistenza, e a quel resto offre di germogliare e di ripartire, facendo altro rispetto al male, prestandosi alla creazione del regno dei cieli invece che al deserto del mondo. È solo l’amore per l’altro, ancorché colpevole, che compie in pienezza la giustizia, perché condanna il male e libera per il bene il cattivo, che appunto era prigioniero del male. Solo l’amore dà futuro.


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